Cronaca

Aumento pedaggio tangenziale, la protesta: “È ingiusto e illegittimo pagarla”

NAPOLI. Il 2018 è iniziato con il rincaro dei prezzi, oltre che sulle tasse, anche per autostrada e tangenziale a Napoli (qui L’Occhio di Napoli aveva pubblicato la tabella integrale dei nuovi costi del pedaggio in tangenziale). Un provvedimento che ha scatenato le proteste di cittadini e associazioni.

«Paghiamo un pedaggio non dovuto»

Questa mattina, sabato 6 gennaio 2017, Identità meridionale ha deciso di farsi sentire chiedendo a gran voce l‘abolizione del pedaggio in tangenziale.

Il portavoce ufficiale di Identita’ meridionale Giuseppe Alvitiin una conferenza stampa tenutasi stamane nella sede del partito nel quartiere Vomero, ha dichiarato:
“La tangenziale di Napoli (autostrada A56) è una strada cittadina a scorrimento veloce costruita nel 1968 con finanziamenti privati (46 miliardi di lire): avrebbe dovuto restare privata per 33 anni, con conseguente pedaggio, per ripagare le spese; quindi avrebbe dovuta diventare cittadina dal 2001. Invece senza nessuna motivazione è rimasta a pagamento fino al 2008, allorquando è stato stipulato un nuovo accordo (con la motivazione di finanziare i nuovi lavori alla zona ospedaliera)”.

“Il transito giornaliero di veicoli – ha proseguito Alviti – è stimato in 270 mila veicoli con un introito di 72 milioni di euro l’anno. Quindi dal 2001 i cittadini napoletani illegittimamente pagano un pedaggio per passare da un quartiere ad un altro: questo è illegittimo ed arbitrario (pur se politici compiacenti hanno firmato le proroghe di concessione alla società che gestisce la Tangenziale)”.

“Proprietaria della Tangenziale – spiega il portavoce di Identità meridionale – è la società Atlantia spa, una holding finanziaria il cui maggiore azionista è la famiglia Benetton: quindi dal 2001, ogni anno 72 milioni di euro vengono ingiustamente prelevati dalle tasche dei napoletani e finiscono a Treviso. Sono 72 milioni di euro che potrebbero servire a finanziare investimenti per la nostra città, a creare opportunità di lavoro. Invece, continuiamo ad essere sfruttati, a farci sfruttare“.

“Ogni volta che un Napoletano viaggia sulla tangenziale e al casello viene obbligato a pagare un pedaggio ingiusto ed illegittimo, è una offesa per tutto il popolo napoletano. Basta con lo sfruttamento. Ora tocca al Sud”, conclude Alviti.

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