Cronaca

Caffè vietato in Campania, la sfida dei baristi napoletani: “noi lo vendiamo lo stesso”

"Ma lo voglio vedere un vigile che viene qui a farmi il verbale perché ho servito un caffè dopo le 11." afferma un barista

I baristi napoletani sfidano il governatore Vincenzo De Luca, che con la sua ultima ordinanza ha vietato la vendita di bevante, alcoliche e analcoliche, a tutti i bar e ristoranti della regione Campania. L’obiettivo del provvedimento è evitare aperitivi all’aperto ed impedire gli assembramenti di amici si incontrano all’esterno dei bar per bere e farsi gli auguri ma i baristi non ci stanno.

Napoli: caffè vietato ma i baristi non ci stanno

“E che facciamo, gli acquafrescai?”, afferma un barista ai Ponti Rossi interpellato da un giornalista de Il Mattino. “Paura della multa? Vabbè, mi guardo intorno. Ci manca solo la multa, già stiamo messi bene. Ma lo voglio vedere un vigile che viene qui a farmi il verbale perché ho servito un caffè dopo le 11. Jamme, è una barzelletta questa legge“.

Ma io vorrei capire il significato di questa regola – così un barista dei Quartieri Spagnoli Noi non vogliamo disobbedire. La pandemia ci preoccupa, io stesso ho preso il virus e me la sono vista brutta. Non sottovaluto niente. Ma mi devono spiegare perché prima delle 11 posso servire un caffè e dopo le 11 no. E poi perché l’acqua minerale sì e un caffè no? Io veramente non mi faccio capace, scusate”.  C’è qualcuno che, per evitare sanzioni, si è inventato il caffe in delivery, poiché nell’ordinanza è vietato l’asporto ma non la consegna.

(Fonte: Il Mattino)


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