Inchiesta

Camorra: quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Marano di Napoli | l clan Nuvoletta, Polverino, Orlando

La camorra è l’organizzazione criminale più potente del mondo. O almeno una tra quelle che detiene diversi primati, come la piazza di spaccio a cielo aperto più grande del mondo, come Secondigliano e Scampia. Con un fatturato annuo di centinaia di miliardi di euro e tuttora in continuo aumento. Oggi, con enormi capacità adattative, è riuscita ad infiltrarsi in quasi tutti i settori dell’economia legale. Può contare su stretti legami politici e con ambienti imprenditoriali che permettono all’ organizzazione di mimetizzarsi e inserirsi sino ai più alti livelli dello stato.

Marano di Napoli operazione notturna

A sostenerlo sono organi Investigativi di massimo livello, come la Dia che nell’ ultima relazione 2023, rilasciata dal Ministero dell’Interno, ha reso pubbliche le informazioni ricavate da migliaia di operazioni fatte sul campo. Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra, hanno portato all’individuazione di migliaia di affiliati, che operano in Campania, sul territorio nazionale e internazionale. Effettuando accertamenti zona per zona, la Dia colloca in cima all’elenco dei più potenti clan di camorra di Marano di Napoli, i clan Nuvoletta, Polverino, Orlando.

Marano di Napoli
Marano di Napoli

Camorra: i clan di camorra più potente di Marano di Napoli, il clan Nuvoletta, Polverino, Orlando, la storia

Il clan Nuvoletta venne fondato negli anni ’50 dai fratelli Lorenzo, Ciro e Angelo Nuvoletta. Il gruppo operava su Marano di Napoli, zone limitrofe e diverse aree a nord della città di Napoli. Fu uno dei clan storici della città. La famiglia, all’ inizio, si occupava del commercio di ortofrutta e contrabbando di sigarette, poi il clan passò al traffico di eroina, campo nel quale divenne molto noto e potente a livello europeo grazie ai contatti con i narcotrafficanti di Cosa nostra siciliana. Infatti il clan Nuvoletta aveva stretti rapporti con Salvatore Riina e Luciano Liggio, e per conto loro gestivano anche grossi appezzamenti di terreni in Campania.

La guerra con la Nco di Raffaele Cutolo, gli anni ’70 e ’80

Toto Riina
Toto Riina

Nella seconda metà degli anni ’70, alle famiglie storiche camorriste di vecchia generazione, si aggiunse una nuova forma di camorra, che arrivò ad avere circa 8 mila affiliati. Battezzata con il nome di Nco (Nuova camorra organizzata) e sotto un unico capo, Raffaele Cutolo, noto anche come “O Professore”. La Nco aveva come obiettivo il controllo e la tassazione di qualsiasi attività e commercio illecito, e la cacciata dalla Campania, della mafia marsigliese e di Cosa nostra siciliana. Inevitabilmente si giunse ad una faida.

Raffaele Cutolo
Raffaele Cutolo

La guerra di sangue tra la Nco e la Fratellanza napoletana

Da un lato le storiche organizzazioni così composte:

Fratellanza napoletana

  • Clan Nuvoletta
  • clan Polverino
  • clan Orlando
  • clan Maisto
  • clan Lubrano-Ligato
  • clan Gionta
  • clan D’Alessandro
  • clan Licciardi
  • clan Mallardo
  • clan Bardellino
  • clan Giuliano
  • Cosa nostra-Corleonesi

Contro la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo formata da:

  • Raffaele Cutolo
  • Rosetta Cutolo
  • Vincenzo Casillo

Alleati

  • clan Puca
  • clan Belforte
  • clan Graziano
  • clan D’Agostino-Panella
  • Nuova camorra pugliese
  • ‘Ndrina De Stefano
  • ‘Ndrina Varone
  • ‘Ndrina Piromalli
  • ‘Ndrina Mammoliti
  • ‘Ndrina Pino
  • Banda della Magliana
  • Francis Turatello

La faida ebbe inizio nel 1979 e sino al 1983 fece quasi mille morti.

La Nco perse la guerra, ma una nuova faida scoppiò per una rivalità tra il clan Nuvoletta e il clan Bardellino. I Nuvoletta legati alla cosca dei Corleonesi di Cosa nostra, con a capo Salvatore Riina e Bernardo Provenzano e il clan dei Casalesi in combutta con Stefano Bontade e Tommaso Buscetta.

Marano di Napoli incursione NOCS

Con l’omicidio di Stefano Bontade, avvenuto giovedí 23 aprile 1981, scoppiò la seconda guerra di mafia, che portò irrimediabilmente conseguenze anche in Campania.

Gli omicidi eccellenti

Domenica 10 giugno 1984, un commando uccise Ciro Nuvoletta, fratello del capofamiglia Lorenzo, fu un’azione eclatante che costituí il “battesimo di fuoco” di un ancor giovanissimo Antonio Iovine e per vendicare questo attentato i Nuvoletta-Corleonesi inviarono un gruppo armato a Poggio Vallesana, dove 5 uomini di Bardellino-Buscetta furono strangolati, sparati e sciolti nell’acido. Il clan Bardellino appoggiato dai suoi alleati Carmine Alfieri e Pasquale Galasso compirono delle stragi: una di queste avvenne domenica mattina 26 agosto 1984, quando un commando di 14 killer di Alfieri arrivò a Torre Annunziata, città del clan Gionta, alleato del clan Nuvoletta, uccidendo 8 affiliati e ferendone altri 7.

Antonio Bardellino e l’idea del tradimento

Antonio Bardellino, venne arrestato, sospettando di essere stato tradito. Effettivamente, nel 1985, Angelo Nuvoletta ordinò l’omicidio del cronista del Mattino Giancarlo Siani che aveva scritto un articolo sulla sua scoperta riguardo il tradimento dei Nuvoletta nei confronti dei Gionta, al fine di cessare la faida contro i Casalesi.L’esecuzione del giornalista avvenne la sera di lunedí 23 settembre 1985. Durante la stagione stragista  in Italia e l’offensiva dei Corleonesi allo Stato italiano, Salvatore Riina chiese aiuto ai Nuvoletta, ma il clan si rifiutò perché in ottimi rapporti con le istituzioni. I rapporti tra le famiglie si logorarono al punto che nelle feste non avvenivano più gli scambi di specialità gastronomiche tipo “arancini e mozzarelle”.

Marano di Napoli Operazione Dia

La morte di Lorenzo e di Angelo, gli anni ’90

Lorenzo Nuvoletta fu catturato e incarcerato venerdí 7 dicembre del 1990, dopo 10 anni di latitanza, rilasciato nel ’91, nel gennaio successivo fu condannato a 9 anni di carcere per attività di stampo camorristico, morì venerdí 8 aprile 1994. Angelo Nuvoletta è stato arrestato giovedì 17 maggio 2001, dopo ben 17 anni di latitanza. Scontò 2 ergastoli e morí lunedí 21 ottobre 2013 all’ospedale di Parma dove era ricoverato per le sue cattive condizioni di salute.

I clan Nuvoletta, Polverino, Orlando, oggi

Dopo la morte dei grandi capi dell’organizzazione e la decimazione conseguente agli arresti, gruppi che prima erano costole dei Nuvoletta, come gli Orlando e i Polverino, sono diventati indipendenti e potenti, ereditando molto di quello che una volta era del clan Nuvoletta.

Attualmente a Marano di Napoli e zone limitrofe i più potenti clan sono i clan Polverino,  Orlando e alcuni storici affiliati del clan Nuvoletta.

Marano di Napoli maxiblitz

La relazione Dia

La relazione Dia elenca sequestri di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, armi, immobili per il valore di milioni di euro, automobili e motociclette di lusso. Enormi appezzamenti di terreno edificabili.

La Dda di Napoli ha aperto diversi fascicoli sulle infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche e negli appalti pubblici. Sono stati confiscati ristoranti, night club, sale da gioco d’azzardo illecite, società immobiliari, società di credito. Le forze dello Stato hanno assestato duri colpi ai clan Nuvoletta, Polverino, Orlando, anche se questi gruppi criminali persistono e continuano ad avere il controllo di molte attività illecite.

Per questo le Istituzioni hanno sottolineato la necessità di riferirsi a più mafie e camorre e non ad un unico organismo criminale. Gli Enti Investigativi continueranno a lottare duro, anche lí dove camorra e stato si fondono e confondono.

Giuseppe De Micco

Giuseppe De Micco è un giornalista di inchiesta. Si occupa soprattutto di criminalità organizzata in Campania

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