Inchiesta

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Casandrino | La storia e i protagonisti, il clan Aversano

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Casandrino? L’organizzazione criminale più potente del mondo è la camorra. A dichiararlo è la Dia, il Reparto di Investigazione di massimo livello, la cui relazione 2023 aggiornata è stata di recente pubblicata dal Ministero dell’Interno. Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra hanno permesso di identificare migliaia di affiliati operanti in Campania, in altre regioni italiane e nazioni. Inoltre, la camorra, presente in diversi continenti, fattura annualmente centinaia di migliaia di milioni di euro. Il resoconto che segue riguarda il più potente clan della zona di Casandrino, il clan Aversano.

Camorra: il clan più potente della zona di Casandrino, il clan Aversano, la storia

Il clan Aversano ebbe la sua genesi tra gli anni ‘90 e 2000. Fu fondato da Vincenzo Aversano, detto “zig zag”, insieme ai suoi familiari e fedeli affiliati. Vincenzo Aversano, iniziò la sua “carriera criminale” insieme al clan Moccia e al clan Morelli, fu alleato con il clan Ranucci e anche fedele amico dei Marrazzo. Sino alla fine degli anni ‘90 il clan Aversano fu il motore dei traffici illeciti nella zona di Casandrino e Grumo Nevano, alleato con il clan Ranucci, vicino al clan dei Casalesi. Vincenzo Aversano, fu promosso a capo zona di Casandrino, Grumo Nevano e aree vicine, gestì le estorsioni a ridosso delle province di Napoli e Caserta e visse nel paese sotto il controllo del boss Nicola Caterino legato al clan dei Casalesi. Vincenzo Aversano, in affari con i Casalesi, prestava loro la manovalanza criminale per le estorsioni. Vincenzo Aversano, successivamente all’indipendenza del proprio clan, iniziò ad investire anche al nord, trasferendosi di tanto in tanto a Genova.

Le vicende giudiziarie del boss Vincenzo Aversano

Il boss Vincenzo Aversano, per questioni giudiziarie era stato più volte in carcere, con le accuse di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, rapina, furto e false generalità. Vincenzo Aversano, sapeva anche di dover tornare in cella. Infatti, la Corte di Cassazione emise sentenza definitiva nei suoi confronti per i reati di omicidio, estorsioni, rapina e porto illegale d’armi. Infine, sulla testa di Vincenzo Aversano, pendeva un’accusa di omicidio volontario commesso a Genova nel 1998. In totale, il capoclan Vincenzo Aversano, accumulò una serie di precedenti penali che riempivano pagine e pagine di fascicoli, con una condanna definitiva di 7 anni da scontare in carcere e un procedimento per omicidio.

Vincenzo Aversano
Vincenzo Aversano

Il boss Vincenzo Aversano: l’arresto

Il boss Vincenzo Aversano, fu intercettato ad un posto di blocco della Polizia di Stato. Provò a scappare, forzando il posto di blocco, accelerando al massimo, guidando a tutta velocità l’auto a “zig-zag”, per poi abbandonarla nell’estremo tentativo di fuggire a piedi. Inseguito per 6 chilometri dagli agenti, fu raggiunto da un Operatore del reparto prevenzione crimine di Pescara, in forze al contingente campano. Quando Vincenzo Aversano si sentì braccato, tirò fuori una pistola Walther 7×65 rubata a Cerignola, in Puglia, la puntò in direzione dell’Operatore che lo aveva quasi raggiunto e provò a sparare, ma l’arma si inceppò e Vincenzo Aversano fu arrestato. Successivamente a tale vicenda e il conseguente arresto, il boss Vincenzo Aversano, fu tradotto nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere con nuove accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Arresti clan Aversano

Antimo Morlando: l’imprenditore della camorra

Le Interforze dello Stato, sulla scorta di indagini svolte su elementi orbitanti nell’organizzazione criminale in oggetto, collocarono Antimo Morlando, un imprenditore, tra i personaggi di spicco del clan Aversano.

La Dda di Napoli emise un provvedimento di confisca di prevenzione, messo in atto dagli Operatori della Guardia di Finanza. Un ingente patrimonio del valore di oltre 36 milioni di euro, beni mobili e immobili, società e rapporti finanziari furono ricondotti ad Antimo Morlando, ai suoi familiari e a “prestanomi”.

Antimo Morlando, in precedenza, fu già arrestato, nell’ambito dell’operazione “Omphalos”. Fu ritenuto responsabile dei reati di usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, intestazione fittizia di quote societarie, intestazione fittizia di beni e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Reati aggravati dal metodo camorristico per aver agevolato il clan Aversano, attivo nei comuni di Casandrino e zone limitrofe. Inoltre, Antimo Morlando, fu imputato per concorso esterno in associazione per delinquere di stampo camorristico, considerato il fulcro della pianificazione delle attività estorsive sul territorio, materialmente eseguite da altri affiliati, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

Casandrino - Santuario - Maria SS.Assunta

Nel tempo, si dedicò ai prestiti usurai, riuscendo a penetrare in realtà societarie già affermate e a prenderne il controllo in maniera occulta e surrettizia. Infine, nel settore immobiliare, fu artefice di una serie di truffe nell’ambito assicurativo, pur mantenendo la piena partecipazione alle diverse vicende criminali di carattere associativo perpetrate dal clan camorristico del quale comunque faceva parte. L’operazione di confisca, costituì l’epilogo di complesse indagini economico-finanziarie condotte dalle Interforze dello Stato che permisero di ricostruire l’intero patrimonio illecitamente accumulato dall’imprenditore Antimo Morlando, per proprio interesse, ma soprattutto per interesse del clan Aversano.

Arresti clan Aversano

Il clan Aversano: figure di spicco

● Vincenzo Aversano, detto “zig zag”, fondatore e boss del clan
● Giovanni Aversano, boss del clan
● Domenico Gervasio, boss del clan
● Antimo Morlando, figura di spicco e mente imprenditoriale del clan
● Raffaele Chiacchio, detto “gnucchetiello”
● Giuseppe Stabile, affiliato, professione Avvocato, con ruoli burocratici di rilievo nel clan
● Antonio Paciolla, affiliato di rilievo

Relazione Dia

Dai risultati delle indagini svolte sul campo, riportati nella relazione Dia 2023 aggiornata e pubblicata dal Ministero dell’Interno, si evince che il clan Aversano è egemone nei comuni di Casandrino, Grumo Nevano, aree limitrofe e in altre regioni, come in Liguria, soprattutto in città come Genova. Operazioni delle Interforze dello Stato, messe in atto nei confronti del clan Aversano, hanno portato all’arresto di diversi personaggi di spicco dell’organizzazione criminale in oggetto e alla confisca di beni mobili e immobili per centinaia di milioni di euro. Tuttavia, il clan Aversano ha dimostrato notevoli capacità di infiltrazione nelle amministrazioni pubbliche, nella manipolazione degli appalti pubblici e nelle interferenze nelle votazioni amministrative.

blitz contro clan Aversano

Il clan Aversano oggi

Il clan Aversano, nonostante i duri colpi subiti dalle Interforze dello Stato e l’arresto e il decesso di diversi soggetti apicali, non si è disarticolato. Una nuova generazione di ras e affiliati, ha permesso un riassetto. Figure come faccendieri, manager, imprenditori, funzionari e politici sottoposti, si occupano di intercettare e deviare i fondi pubblici nelle casse del clan. Il clan Aversano, attraverso le infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche e la manipolazione delle gare d’appalto, ha monopolizzato la gestione dei rifiuti ed il settore dello smaltimento di sostanze tossiche e di carburanti saturi nelle zone di proprio interesse.

Casandrino - blitz contro il clan Aversano

Il gruppo criminale persiste con le estorsioni imposte alle attività commerciali, alle aziende edili e nella gestione di sale da gioco d’azzardo illecite. Infine, i “colletti bianchi” affiliati, tramite prestanomi, creano società finanziarie e di investimenti. Effettuano compravendite di terreni, di beni mobili e immobili, riciclando centinaia di milioni di euro. Con tali caratteristiche, con tali qualità di rigenerazione ed evoluzione, il clan di camorra più potente della zona di Casandrino, è il clan Aversano.

Giuseppe De Micco

Giuseppe De Micco è un giornalista di inchiesta. Si occupa soprattutto di criminalità organizzata in Campania

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio