Cronaca

Città della Scienza, blitz della Guardia di finanza

NAPOLI. La guardia di finanza a Città della Scienza: ieri mattina, intorno alle 11, come riportato da Repubblica, le fiamme gialle si sono recate alla sede di Città della Scienza.

Hanno trovato i lavoratori che, in assemblea permanente, bloccavano le entrate, ma non si sono fermati. Recatisi all’interno, hanno acquisito documenti relativi alle attività della Fondazione Idis. Una indagine conoscitiva, riferisce Repubblica, disposta dal pubblico ministero Roberto Pirro Balatto, del pool criminalità economica, con la supervisione del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.

All’attenzione degli investigatori i conti che non tornano: sofferenze finanziarie che superano i 13 milioni di euro, debiti, spese. Riflettori puntati sul bilancio del 2016, che secondo il cronoprogramma della Fondazione doveva essere definitivamente approvato dall’assemblea dei soci la prossima settimana e sul bilancio relativo all’anno in corso.

Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, guidato dal colonnello Giovanni Salerno, è giunto in via Coroglio, nella sede legale della Fondazione Idis, per un’indagine conoscitiva scaturita dagli esposti presentati, agli inizi di ottobre, dal professore Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione, e dal responsabile dell’ufficio legale di Città della Scienza, l’avvocato Raffaele D’Angiò. Esposti – scrive Repubblica – cui sono seguiti articoli di stampa e repliche, anche queste acquisite dalla magistratura, delle controparti. Che sono, nel caso specifico, l’ex segretario generale Vincenzo Lipardi (le cui dimissioni, ritirate e respinte da parte del cda, hanno dato la stura ai dissidi interni che stanno facendo implodere Città della Scienza) e i componenti del cda (non tutti) stretti attorno al vicepresidente Adriano Giannola.

Va chiarito che non ci sono, al momento, dopo i controlli della guardia di finanza, indagati o ipotesi di reato: si è trattato di una indagine conoscitiva. Reati difficili da individuare prima che la magistratura abbia fatto chiarezza sulla natura giuridica della Fondazione, che è ente di diritto privato, ma, vivendo di finanziamenti pubblici, deve sottostare alle norme del diritto pubblico. Idis è ente dipendente dalla Regione, che non è solo il suo principale finanziatore, ma permette a Città della Scienza di vivere incassando grazie alle sue commesse, ottenute senza che ci siano gare pubbliche proprio perché Città della Scienza è ente strumentale della Regione.

La sua gestione, però, è stata tutt’altro che brillante se i lavoratori non recepiscono lo stipendio da luglio, se si ipotizzano licenziamenti e decurtazioni in busta paga, se le sofferenze finanziarie lievitano col trascorrere del tempo: nel 2014 erano di 2 milioni e 700 mila euro, l’anno seguente già arrivavano a 4 milioni e 600 mila, ma nel 2016 schizzano ad oltre 10 milioni. I 15 milioni dell’indennizzo assicurativo sono arrivati, ed è per questo che l’anno dopo l’incendio i conti erano meno allarmanti, ma adesso se ne sono praticamente persi i benefici. E solo per il 2016 le perdite certificate sono di 2 milioni e 300 mila euro, che si ripeteranno per l’anno in corso.

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