Politica

Cnr, progetti di ricerca come bancomat

NAPOLI. Progetti di ricerca fantasma, usati come bancomat allo scopo di sbloccare finanziamenti pubblici e marsupi pieni di soldi per gli amministratori del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. Lo dimostrano le indagini condotte dal pm Ida Frongillo, sotto il coordinamento dell’aggiunto Alfonso D’Avino, nell’ambito della vicenda che ha coinvolto l’istituto di ricerca, nella quale sta giocando un ruolo fondamentale Vittorio Gargiulo, ex segretario amministrativo dell’Istituto ambiente marino costiero del Cnr. Un anno fa Gargiulo fu arrestato dalla guardia di Finanza mentre tentava di lasciare Napoli per andare a Londra e da allora ha deciso di collaborare con la giustizia.

L’ex segretario amministrativo ha ammesso le accuse che lo hanno inchiodato ed è diventato un perno dell’accusa, fulcro di indagini culminate nel coinvolgimento di ex dirigenti nazionali del Cnr o dello stesso Istituto di ricerca marina, accusando decine di soggetti, tra funzionari pubblici e imprenditori che si sarebbero prestati all’organizzazione di false fatture.

Secondo le indagini condotte fino ad oggi e secondo le prove in mano agli inquirenti marsupi zeppi di soldi finivano nelle tasche di amministratori del Cnr e i progetti di ricerca venivano approvati ma mai realizzati al solo scopo di sboccare soldi pubblici per poi intascarli.

Gargiulo chiama subito in causa Ennio Marsella, dirigente dell’Iamc del Cnr: “Il Marsella mi disse che aveva bisogno di soldi e precisamente di 300mila euro e mi chiese se conoscessi qualche società che poteva fare questo giro di soldi – spiega Gargiulo- Contattai omissis che sapevo avere una società e gli dissi se fosse disponibile a rilasciare fatture per un importo complessivo di 150mila euro in cambio di una percentuale del venti per cento. Ha accettato e ha emesso fatture e io ho emesso i relativi mandanti di pagamento. Quindi – continua – l’imprenditore mi ha portato il denaro in cinque o sei tranches in un marsupio che io consegnavo al Marsella. Era sempre lo stesso marsupio, perché il marsupio il giorno dopo me lo restituiva. Complessivamente l’imprenditore ha ricavato da questa operazione circa 60mila euro”. E ancora a proposito del marsupio zeppo di banconote, Gargiulo ha aggiunto: “Quasi sempre, quando consegnavo il marsupio con i soldi al Marsella ero in compagnia di un collega e la consegna avveniva sempre nei pressi dell’ufficio a calata Porta di Massa, generalmente di mattina”.

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