Politica

Delegazione del Consiglio comunale alla manifestazione contro baby gang

NAPOLI. Migliaia di ragazzi in rappresentanza di molte scuole superiori  dell’area nord della città. Sono loro, che sfilano tutti insieme senza  indicazione delle scuole di appartenenza, ad aprire il grande corteo  di solidarietà ai ragazzi vittime della violenza di questi ultimi  giorni che è partito stamattina dalla stazione della metropolitana di  Piscinola-Scampia diretto a Chiaiano. Gli striscioni parlano di  Gaetano, di Ciro e di Arturo, ma dicono anche chiaramente che non si  può cedere alla paura e che tutti insieme, uniti, bisogna dire basta e  spezzare il muro del silenzio e dell’indifferenza.

In mezzo ai ragazzi tanti rappresentanti delle istituzioni, il  presidente del Consiglio comunale Alessandro Fucito, i consiglieri  Brambilla, Caniglia, Pace, il vice sindaco Del Giudice e l’assessora  alla Scuola Annamaria Palmieri, e ancora presidenti di Municipalità,  consiglieri municipali e associazioni radicate sul territorio. Una  presenza discreta, che lascia tutta la ribalta agli studenti, e che  solo a margine della manifestazione fa registrare il punto di vista  delle istituzioni rispetto all’emergenza delle ultime settimane che ha  visto tutta la città, in diversi episodi dalla gravità diversa,  diventare teatro di episodi di violenza a danno di minori e compiuti  da minori, alcuni di età anche inferiore a quella prevista dalla legge  per l’imputabilità.

I ragazzi oggi vanno ringraziati, ha detto Fucito, perché sollevano  questioni diventate ormai di interesse centrale. Il fenomeno della  violenza sui minori compiuta da minori dimostra di essere assai  diffuso e articolato in una vera e propria patologia rispetto alla  quale le risposte consuete non bastano e, anzi, rischiano di risultare  caricaturali. Pensare di arrestare ragazzini di dodici anni o  risolvere la questione con migliaia di poliziotti significa essere  fuori strada. Occorre invece un piano straordinario di intervento a  partire dalla creazione di strategie educative che coinvolgano tutti i  soggetti istituzionalmente competenti.

Per il vice sindaco Del Giudice la grande risposta dei ragazzi di  Napoli, giovani che vicendevolmente si chiamano all’unità, deve essere  un segnale per i genitori affinché ritrovino la responsabilità  educativa e sappiano che proteggere i propri figli significa fidarsi  delle istituzioni e fare in modo che chi sbaglia venga aiutato ad  uscire dal buio in cui si trova. La richiesta che viene oggi dai  ragazzi, ha osservato il consigliere Brambilla, è di vivere  normalmente, da adolescenti, in una città normale, e tocca alle  istituzioni e agli adulti dare delle risposte. Occorre dare sicurezza  e creare le strutture perché possano vivere una vita piena fatta di  opportunità culturali, sociali e sportive.

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