Cronaca

Morto don Antonio Riboldi, vescovo anti-camorra e simbolo di Acerra

ACERRA. Si è spento all’età di 94 anni monsignor Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra. Per molto don Antonio – così come si sentiva spesso chiamare, semplicemente – è stato il sacerdote dei terremotati del Belice, in Sicilia. Ma anche il vescovo anticamorra.

L’annuncio della sua dipartita è stato dato dalla Curia di Acerra, di cui don Antonio Riboldi è stato vescovo dal 1978 al 2000. Monsignor Riboldi è morto a Stresa, in Piemonte, presso la casa dei rosminiani.

 

Il ricordi di Acerra

 

Don Antonio Riboldi ha lasciato un traccia incancellabile nella storia di Acerra. Così la nota della Curia che ne annuncia la dipartita: «Profondo, indelebile è il legame che unisce la Chiesa acerrana al suo ‘don Antonio’, tanto da associare ancora oggi la città al nome del suo vescovo emerito. Legame rimasto tale anche dopo la rinuncia del presule all’esercizio episcopale per limiti di età nel dicembre del 1999, tanto da scegliere di rimanere a vivere in città continuando a celebrare Messa nella Chiesa dell’Annunziata, e da dichiarare più volte pubblicamente la volontà di essere seppellito in Cattedrale».

«I nostri contatti erano costanti e fino a quando le forze glielo hanno consentito ha celebrato spesso la Messa domenicale in Cattedrale seguendo sempre con vivo interesse la vita della diocesi e chiamandomi personalmente nei momenti importanti di questa Chiesa locale» ha detto il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna.

 

L’impegno contro la camorra

 

Nominato vescovo di Acerra il 25 gennaio 1978 dal Beato papa Paolo VI, divenne presto un simbolo della comunità acerrana, ma soprattutto un faro nella lotta contro la camorra. Negli anni Ottanta don Antonio Riboldi fu alla guida della marcia di giovani a Ottaviano, il feudo dell’allora intoccabile boss Raffaele Cutolo.

«Meglio ammazzato che scappato alla camorra» confessò di aver risposto a sua madre quando quest’ultima gli rivelò i suoi timori per la vita sotto scorta. «In quel momento – disse don Antonio Riboldi durante la celebrazione dei suoi 90 anni nella Duomo di Acerra nel 2013, – mi sono sentito veramente di essere un vescovo, e ho capito cosa significava essere un prelato che deve amare la gente anche se non ricambiato, amare la Chiesa anche se non tutti ti capiscono».

Monsignor Antonio Riboldi fu anche uno dei primi uomini di chiesa ad utilizzare internet come un mezzo per trasmettere il messaggio religioso ai fedeli. Qui una piccola pillola documentata da Tv2000:

 

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