Cronaca

Napoli, domenica da incubo in carcere di Secondigliano: detenuto da fuoco alla cella e minaccia i poliziotti

Napoli, domenica da incubo in carcere di Secondigliano: detenuto da fuoco alla cella e minaccia i poliziotti. A denunciare l’accaduto è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Napoli, carcere di Secondigliano: detenuto da fuoco alle cella e minaccia i poliziotti

“Un detenuto della IV Sezione detentiva Adriatico ha prima dato fuoco alla cella e poi minacciato gli agenti brandendo bastoni rudimentali e delle lamette. È stata una lunga giornata di grande tensione ma, al momento, la situazione è sotto controllo. Solo la prontezza e la professionalità del personale di Polizia ha impedito potessero verificarsi conseguenze molto più gravi”. Sono le parole di Donato Capece.

“Il SAPPE”, prosegue Capece, “esprime la propria vicinanza e il proprio sostegno agli agenti di Secondigliano ma denunciamo che gli istituti di pena della Penisola oramai vivono quotidianamente eventi drammatici. Per questo confidiamo nell’Amministrazione Penitenziaria affinché adotti tutti i procedimenti a tutela degli operatori. “Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi, convinti di essere in un albergo dove possono fare quel che non vogliono e non in un carcere! Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali, anche a quelli che sistematicamente tendono a voler sminuire i gravi fatti che accadono nelle carceri della Campania contro i poliziotti penitenziari: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.

“Tutti i giorni”, conclude, “i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit antiaggressione, guanti antitaglio, telecamere portatili”.

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