Cronaca

Napoli, ristoranti in crisi: incassi più che dimezzati

C’è aria di crisi nel settore della ristorazione a Napoli: si registrano incassi più che dimezzati. L’economia napoletana all’uscita dalla quarantena è fortemente ridimensionata, «del 55% di media a giugno 2020, con una perdita di 150-200 milioni di euro» secondo i dati Fipe Confcommercio.

Ristorazione in crisi a Napoli

Sono tanti i posti già andati in fumo per i dipendenti senza requisiti per la cig (stagionali, stagisti, lavoratori a nero). Per evitare un’ecatombe disoccupazione, sarà decisiva la proroga della cassa integrazione fino a fine anno.

I dati Fipe per bar e ristoranti non si allontanano da quelli forniti ieri da Confcommercio sulla vendita al dettaglio. Il decremento medio di incassi, rispetto a giugno 2019, si attesta tra «50 e 60%». Il Lungomare va meglio, con un «35% in meno», ma nel Borgo Marinari, dove il target di clienti è più elevato e si lavora con i turisti dei grandi Hotel ancora semideserti si arriva al «70% di entrate perse».

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