Cronaca

Il carro ritrovato a Pompei nelle mire dei tombaroli: uno di loro abitava proprio sopra il luogo del ritrovamento

I predatori di tombe avevano scavato decine di cunicoli nell'area della Villa di Civita Giuliana

Il carro ritrovato a Pompei nelle mire dei tombaroli: uno di loro abitava proprio sopra il luogo del ritrovamento. I predatori di tombe avevano scavato decine di cunicoli nell’area della Villa di Civita Giuliana, uno era arrivato a lambire il punto in cui il manufatto è stato ritrovato. Per fortuna gli archeologi sono arrivati prima.

Pompei, carro di Eros nelle mire dei tombaroli: ritrovato appena in tempo

Nati da una indagine della Procura di Torre Annunziata, gli scavi della Villa di Civita Giuliana, avviati nel 2017, hanno permesso di individuare lo scempio di decine di lunghissimi cunicoli scavati con dovizia di attrezzature, negli anni, dai tombaroli locali, uno dei quali abita proprio sopra all’antica villa, e di fermarne l’attività.


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“Gente abile – ha dichiarato all’Ansa il direttore uscente del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osannache per un soffio non è arrivata a portare via anche il sontuoso carro che abbiamo appena riportato alla luce: uno dei loro cunicoli quasi sfiorava il punto in cui lo abbiamo ritrovato”.


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“Il reperto si trovava sei metri sotto il piano stradale – continua Osanna – e ci siamo accorti subito che si trattava un gioiello senza precedenti, per di più estremanente delicato, fragilissimo”. Per liberare il carro a quattro ruote dalle concrezioni di cenere, sono intervenuti archeologi, architetti , ingegneri, restauratori, vulcanologi, operai specializzati. E poi, mano mano che lo scavo avanzava, anche paleobotanici e antropologi. Una squadra composita di tante professionalità impegnata a mettere in salvo ogni più piccolo particolare di quello che è stato individuato subito come un “reperto eccezionale”, un tipo di carro largamente citato nelle fonti antiche eppure mai emerso prima d’ora da uno scavo archeologico.


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“Se l’intera operazione non fosse stata avviata grazie alla sinergia con la Procura di Torre Annunziata, avremmo perso documenti straordinari per la conoscenza del mondo antico”, dichiara ancora Osanna.

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