Cronaca

Quindicimila euro per entrare nelle forze armate, 15 arresti

NAPOLI. Blitz della polizia tributaria della finanza, al termine delle indagini condotte sui concorsi per l’accesso nei ranghi di esercito e di altri corpi militari. Un ufficiale in cella e quindici soggetti (tra cui tecnici informatici, ingegneri e civili cittadini) ai domiciliari. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.

Tangenti per i concorsi nelle forze armate

Associazione per delinquere, corruzione, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio, ma anche millantato credito, truffa aggravata ai danni dello Stato, millantato credito, ricettazione.

Sono queste le accuse mosse nei confronti di alcuni ufficiali dell’esercito finito al centro di una inchiesta sul traffico di informazioni per facilitare l’accesso nei ranghi dei carabinieri, aeronautica militare, Marina militare e capitaneria di porto.

Le indagini della procura

Inchiesta condotta dal pm Giancarlo Novelli, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo (che ha tenuto per sé le indagini di pubblica amministrazione nella fase successiva alla fuoriuscita di Alfonso D’Avino, che è andato a guidare la Procura di Parma), culminata questa mattina nell’emissione misure cautelari che hanno riguardato anche un ingegnere artefice degli algoritmi truccati e che si trova al momento all’estero: si tratta di Claudio Testa, che è un incaricato di pubblico servizio a cui era affidato il ruolo di organizzatore informatica degli algoritmi.

Sono stati così individuati 43 concorrenti ritenuti avvantaggiati dalle soffiate e dalle tracce date in modo clandestino. Ci sono 30 immessi nell’esercito: 5 nell’aeronautica, 4 nella Marina militare. Sotto i riflettori anche alcune scuole di preparazione e di formazione per le prove scritte e orali.

Ogni posto costava alla famiglia del candidato circa 15mila euro, una sorta della cessione del primo anno di lavoro a partire dalla denuncia di un ragazzo che si è rifiutato di pagare.

Ordini di arresto in carcere – scrive Il Mattino – sono stati notificati a carico di Giuseppe Zarrillo, dipendente civile del ministero della Difesa, nonché segretario regionale del coordinamento della difesa Campania del sindacato federazione Conf sal-unsa; e Luigi Masiello, generale dell’Esercito Italiano in quiescenza.

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