Cronaca

La risposta ad Alessandro Borghese, parla un cuoco napoletano: “Vogliamo lavorare ma non per pochi spiccioli”

"Vogliano lavorare ma non per pochi spiccioli"

Dopo le parole di Alessandro Borghese, arriva la risposta di un cuoco napoletano: “Vogliano lavorare ma non per pochi spiccioli”.

Risposta a Borghese, cuoco napoletano: “Lavorare si, ma non per pochi spiccioli”

Carlo ha 49 anni è napoletano e vive in Lombardia da anni. È un cuoco ma nella ristorazione e nelle strutture ricettive ha fatto un po’ tutti i mestieri. Dopo aver letto le parole dello chef Alessandro Borghese, sui giovani e la voglia di lavorare, ha spiegato la sua verità, molto più cruda e drammatica  del “volere è potere”.

La paga

“Io ho 49 anni, lavoro da quando ne avevo 13. Per molti anni ho lavorato nella stessa azienda, poi abbiamo risolto consensualmente il rapporto di lavoro. Ho una famiglia, cinque figli. Quando leggo tutti questi articoli sulla gente che non vuole, che non vorrebbe lavorare… beh, sappiate che il lavoro c’è, è tanto, ma pagano pochissimo pagano la miseria”.

Il lavoro

“Negli ultimi 15 anni ho fatto un po’ tutto nella ristorazione: ho lavorato come cameriere, come come portiere in albergo o come barman. Lavori a  pranzo e a cena quando gli altri mangiano. Lavori a Natale, a Pasqua, a Pasquetta, a Ferragosto. Non conosci ferie, non conosci sabato né domeniche. Ma è ovvio che un giovane che deve lavorare sabato e domenica e festivi e poi gli dai una miseria, dai, è normale  che scappa via.”

Il male diagnosticato

“Due anni fa mi hanno diagnosticato un tumore e quindi sono dovuto stare a casa per oltre un anno. Mettici il periodo del Covid. Ora ne sono fuori, faccio i controlli ma con l’azienda i rapporti si sono deteriorati. Dopo 14 anni mi hanno spostato da una parte all’altra, io lavoravo nelle mense aziendali. E quindi alla fine ho capito che non andavo più bene.”

La risposta ad Alessandro Borghese

“I nostri stipendi sono i più bassi in assoluto. poi ti assumono a 4, a 6 mesi. Guarda io racconterei il mio ultimo colloquio di lavoro. Mi hanno proposto 30 ore settimanali, contratto 4 livello 1.140 lordi,  790 netti. Io ho detto guardi: non si rende conto: io ho 49 anni, decenni di esperienza, ho una famiglia. Niente da fare. Allora capisci perché uno preferisce la disoccupazione a 900 euro? Non è tantissimo ma non è questa miseria. Volete che le persone restino? Pagatele. Voi imprenditori vi riempite la tasca. E a noi?”

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