Politica

Seconda foce fiume Sarno, chiesto tavolo tecnico-istituzionale alla Regione

TORRE ANNUNZIATA. Seduta straordinaria monotematica del consiglio comunale di Torre Annunziata presso l’aula consiliare di via Provinciale Schiti. Questa mattina, giovedì 26 aprile, l’assise oplontina si è riunita per dibattere sul programma degli interventi di attenuazione del rischio idraulico, con particolare attenzione rivolta ai mlavori di adeguamento del Canale Bottaro alla seconda foce del fiume Sarno.

L’assemblea a Torre Annunziata

Presenti all’assemblea cittadina la senatrice Virginia La Mura e la consigliera regionale Maria Muscarà, entrambe esponenti del Movimento 5 Stelle, insieme ad associazioni e movimenti che si battono contro la seconda foce del fiume Sarno.  Al termine della seduta, durante la quale hanno preso la parola oltre ad esponenti istituzionali anche rappresentanti di Associazioni e semplici cittadini, è stato approvato e
condiviso dall’intera assise consiliare un documento ad integrazione del punto 3 dell’ordine del giorno.

«Il Consiglio Comunale – si legge nella nota -, riunito in seduta straordinaria monotematica, svolto in forma aperta con l’ampia partecipazione di rappresentanti del Parlamento Italiano e del Consiglio Regionale della Campania, cittadini, associazioni e movimenti, impegna l’Amministrazione Comunale a richiedere alla Regione Campania l’istituzione di un tavolo tecnico-istituzionale, al fine di produrre e approfondire la riprogrammazione del “Grande Progetto Sarno” e, in particolare, le possibili soluzioni alternative e migliorative, partendo dalla comune valutazione negativa dell’utilizzo dell’ultimo tratto del Canale Conte di Sarno (seconda foce) come scolmatore. Inoltre, l’Amministrazione Comunale – continua il documento -, dovrà richiedere una riunione congiunta con tutti i Sindaci del bacino idrografico del Sarno con i quali condividere comuni linee guida. L’assise cittadina rilancia l’importanza della sostenibilità ambientale dell’intervento, che deve coniugare la priorità del rischio idraulico con l’inderogabilità del disinquinamento a tutela della salute pubblica e, promuove, la partecipazione attiva di cittadini e comitati al fine di mettere in campo un percorso di valorizzazione della storia e dell’identità della città, del territorio e del suo  futuro sviluppo».

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