Cronaca

Torre del Greco piange i morti di Genova, le parole del sindaco Palomba

TORRE DEL GRECO. Lutto cittadino a Torre del Greco per i funerali dei quattro ragazzi morti nella tragedia che ha colpito la città di Genova, con il crollo del ponte Morandi.

Qui di seguito le parole del sindaco Giovanni Palomba, che ha affidato le sue riflessioni a un post su fb.

Crollo Genova, morti Torre del Greco: le parole del sindaco

“Torre del Greco a Genova ha perso quattro suoi figli, quattro bravissimi ragazzi che come tutti i giovani stavano costruendo il loro futuro ed i loro sogni, morti per un tragico destino, lasciando tutti noi con un dolore ed un vuoto incolmabili.

Il suo sorriso, la disponibilità, la professionalità lo aveva reso amato e rispettato da tutti ben oltre i confini cittadini, Giovanni Battiloro per tutti gli amici semplicemente ZAMORANO, era a poche settimane dal coronare il sogno della sua vita, diventare un giornalista professionista, aveva lavorato duro in un ambiente difficile e senza scrupoli, ma lui era diverso, era gentile e rispettoso, era rientrato da pochi giorni da Dimaro dove era andato a seguire il ritiro del calcio Napoli per diverse reti televisive, il giorno prima di partire aveva lavorato alla diretta di piazza plebiscito per il concerto dei mandolini; amava la sua, la nostra terra, difendendola in ogni modo.

Le auto, le moto, i motori e la sua inseparabile chitarra hanno caratterizzato la vita di Matteo Bertonati, poco tempo fa era già stato duramente provato dalla vita con la perdita del papà, era riuscito a trovare proprio nella musica la sua valvola di sfogo e di serenità, era solito deliziare le orecchie degli amici improvvisando concerti.

Tutti lo definivano un sognatore ma Matteo aveva i piedi ben piantati per terra anche per le cose materiali, infatti dopo la morte del papà con il fratello Salvatore, aveva aperto un B&B a Portici, un destino crudele lo ha strappato alla vita proprio nel giorno in cui era raggiante per aver trovato l’amore e si era scambiato il primo bacio con la sua Carmen.

Gerardo Esposito invece, come tanti figli di questa Città aveva scelto di entrare a far parte della gloriosa marineria italiana e con orgoglio solcava i mari distinguendosi per impegno e professionalità, per l’anagrafe Gerardo, ma per tutti gli amici e per l’intero quartiere di Cappella Bianchini era semplicemente “Gerry”, ed anche noi oggi vogliamo chiamarlo cosi, il Gerry che sin da piccolo per non gravare sulle spalle di mamma e papà si dava da fare in mille mestieri senza mai perdersi di coraggio o avvilirsi.

Antonio Stanzione invece, era di casa in questa basilica, da devotissimo dell’Immacolata era uno degli storici portatori del Carro, non mancava mai alla processione, grazie alla sua passione per la musica era riuscito a trasformare il suo hobby in un vero lavoro, era un promettente DJ capace di accendere la movida ed animare le serate ovunque lo chiamassero a lavorare, quando c’era lui il divertimento era assicurato, un ragazzo solare con un’incredibile energia.

La nostra Comunità ha perso quattro bravi ragazzi, quattro protagonisti di un futuro che gli è stato strappato da un ponte crollato; non spetta a noi stabilire le responsabilità del crollo, lo farà la magistratura, ma è doveroso per noi tutti piangere i nostri ragazzi e stare accanto alle loro famiglie.

Da padre e da Sindaco, mi impegno insieme a tutta l’Amministrazione Comunale, a trasformare l’immenso dolore che stiamo provando in atti concreti per garantire che simili tragedie non si ripetano.

È un impegno che resterà indelebile e che guiderà il nostro agire, anche quando tra poco si spegneranno i riflettori ed i media passeranno a seguire altre notizie per la dura legge della vita.

Noi invece continueremo a lavorare nel silenzio dell’operosità mettendoci il cuore”.

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