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Torre del Greco, i redditi dei politici: quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri?

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri comunali di Torre del Greco? Ecco i redditi del sindaco Giovanni Palomba, degli assessori e dei consiglieri comunali. I redditi sono stati acquisiti dal sito ufficiale del Comune e dall’amministrazione trasparente.

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri di Torre del Greco?

La maggior parte degli attuali amministratori in carica ha pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Torre del Greco i propri dati reddituali. Il sindaco Giovanni Palomba, alcuni membri della giunta ed del consiglio comunale hanno comunicato i redditi attuali e passati.

Comune di Torre del Greco: i redditi degli amministratori

  • Giovanni Palomba (sindaco):
    • reddito 2017: 203.902 euro
    • reddito 2016: 204.707 euro
    • reddito 2015: 218.946 euro
    • reddito 2014: 167.187 euro
    • reddito 2013: 197.715 euro
  • Michele Borriello (Vice sindaco):
    • reddito 2018: 36.835 euro
    • reddito 2017: 37.101 euro
  • Raffaele Arvonio (Assessore):
    • reddito 2017: 33.341 euro
  • Gennaro Granato (Assessore):
    • reddito 2018: 53.046 euro
    • reddito 2017: 44.068 euro
  • Enrico Pensati (Assessore):
    • dati non comunicati
  • Luisa Refuto (Assessore):
    • dati non comunicati
  • Elene Ciavolino Margalitashvili (Assessore):
    • dati non comunicati
  • Elvira Novella Ventimiglia (Assessore):
    • dati non comunicati
  • Salvatore Gargiulo (Assessore):
    • reddito 2017: 28.876 euro
  • Iolanda Mennella (Assessore):
    • dati non comunicati
  • Felice Gaglione (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 29.332 euro
    • reddito 2015: 30.405 euro
    • reddito 2014: 26.783 euro
    • reddito 2013: 31.890 euro
  • Lucia Vitiello (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 26.461 euro
  • Luigi Caldarola (consigliere comunale):
    • reddito 2015: 28.249 euro
    • reddito 2014: 24.327 euro
    • reddito 2013: 11.283 euro
  • Pasquale Brancaccio (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 17.642 euro
    • reddito 2015: 39.155 euro
    • reddito 2014: 6.021 euro
    • reddito 2013: 11.283 euro
  • Vittorio Guarino (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 26.099 euro
  • Gaetano Frulio (consigliere comunale):
    • redditi 2016: 9.521 euro
  • Annalaura Guarino (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 20.008 euro
    • reddito 2016: 25.365 euro
    • reddito 2015: 13.139 euro
  • Luisa Liguoro (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 50.984 euro
    • reddito 2016: 41.506 euro
  • Michele Langella (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 800 euro
  • Salvatore Gargiulo (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 28.876 euro
  • Carmela Pomposo (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 4.040,74 euro
  • Iolanda Mennella (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 22.514 euro
  • Maria Orlando (consigliere comunale):
    • reddito 2018: 0 euro
    • reddito 2017: 0 euro
  • Simone Mariano Gramegna (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 0 euro
  • Antonio D’Ambrosio (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 13.852 euro
  • Luigi Mele (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 42.748 euro
    • reddito 2016: 41.911 euro
    • reddito 2015: 40.962 euro
    • reddito 2014: 31.285 euro
  • Antonio Spierto (consigliere comunale):
    • reddito 2016: 30.476 euro
    • reddito 2015: 30.862 euro
    • reddito 2014: 33.430 euro
    • reddito 2013: 42.515 euro
  • Alessandra Tabernacolo (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 17.531 euro
  • Santa Borriello (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 36.976 euro
  • Vincenzo Salerno (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 16.460,96 euro
  • Romania Stilo (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 49.726 euro
    • reddito 2016: 48.977 euro
    • reddito 2014: 38.406 euro
    • reddito 2013:  56.792 euro
  • Mario Buono (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 10.650 euro
  • Aniello Formisano (consigliere comunale):
    • dati non comunicati
  • Valerio Ciavolino (consigliere comunale):
    • reddito 2017: 40.246 euro

Perché è obbligatorio pubblicare i redditi dei titolari di incarichi politici?

Riferimento normativo:

Rif. normativo Artt. 13 e 14 D. Lgs. n. 33/2013 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. n. 97 del 2016
Art. 13 – Obblighi di pubblicazione concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e aggiornano le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione, corredati dai documenti anche normativi di riferimento. Sono pubblicati, tra gli altri, i dati relativi:
a) agli organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze;

Art. 14 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni:

  1. l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
  2. il curriculum;
  3. i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
  4. i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
  5. gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
  6. le dichiarazioni di cui all’articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 7.

1-bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.
2. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui al comma 1 entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione ai sensi del presente comma le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.”

Dichiarazione non obbligatoria per i comuni sotto i 15mila abitanti

N.B.: La dichiarazione ex art. 14 c.1, lett. f) D. Lgs. 33/2013 non è dovuta per i componenti degli organi di indirizzo politico nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Del. ANAC n. 144/2014 e n. 241/2017)

Cosa succede se non si pubblicano i dati? Le sanzioni

L’art 437 del  dlgs n. 97 /16 è intervenuto modificato l’art 46 del dlgs 33/2013 precisando che “l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.

Inoltre l’art. 36 della stessa legge modificando la disciplina dell’art 45 del D. Lgs.  n. 33/2013  , attribuisce ad “Anac un potere di ordine al corretto e tempestivo assolvimento degli obblighi di pubblicazione”.  Infatti  ove l’Auorità rilevi la mancata pubblicazione di atti, documenti e informazioni, ne ordina la relativa pubblicazione entro 30 giorni. Il mancato adempimento costituisce illecito disciplinare. Anac segnala l’inottemperanza all’Ufficio per i procedimenti disciplinari nonché alla Corte dei conti, ove ravvisi anche altri profili di responsabilità.

La mancata pubblicazione di tutti gli incarichi, esterni e interni, nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Ente, determina l’applicazione delle sanzioni per l’avvenuta erogazione dell’indennità di risultato ai dirigenti responsabili del conferimento degli incarichi. È quanto affermato dalla Corte dei Conti con sentenza n.185/2018, la quale continua affermando che il danno discende «dalla violazione gravemente colposa di un preciso obbligo normativo, vigente all’epoca in cui la condotta è stata posta in essere, cui è conseguita una spesa indebita per l’ente locale».

Per eventuali errori, comunicazioni o segnalazioni, scrivere direttore@occhionotizie.it

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