Cronaca

Vigilante ucciso a sprangate da minorenni, parla la figlia e chiede giustizia

NAPOLI. Vigilante ucciso a sprangate da minorenni, parla la figlia e chiede giustizia. Marta Della Corte attende con ansia insieme alla famiglia l’esito dell’udienza.

Napoli, vigilante ucciso a sprangate da minorenni, parla la figlia

Mercoledì mattina Marta Della Corte avrà due impegni difficili da conciliare: dovrà sostenere l’esame all’università come aspirante dottoressa in Legge, ma dovrà anche attendere l’esito dell’udienza sull’omicidio del padre. Marta è la figlia di Francesco Della Corte, il vigilante ucciso a Piscinola pochi mesi fa da tre giovani balordi, tre minori che lo aggredirono alle spalle a colpi di spranga.


vigilante metronotte


I fatti

I 3 ragazzi si accanirono la notte del 3 marzo 2018 contro il metronotte che si trovava all’esterno della Linea 1, colpendolo alle spalle. Tre imputati che mercoledì mattina proveranno a sfoderare il copione di sempre: la confessione (che poco aggiunge alle indagini del commissariato Scampia); la richiesta di perdono, magari in vista di una messa alla prova, di un modo rapido di lasciare cella e comunità per mettersi il passato alle spalle.

Insomma, l’esatto contrario di quanto si aspettano i parenti più stretti di Francesco Della Corte, in una comunità rimasta letteralmente traumatizzata dalla brutale aggressione di un anno fa. Lo spiega al Mattino Marta Della Corte, che racconta il suo dolore dopo mesi di silenzio, ma anche l’angoscia al pensiero di una giustizia burocratica e a maglie larghe.

Le parole di Marta Della Corte

Marta Della Corte cosa prova a distanza di pochi giorni dal processo ai presunti assassini di suo padre?
«Incredulità, impotenza, rabbia. Sentimenti cresciuti in questi mesi, stati d’animo che condivido con mio fratello Giuseppe e con mia madre, in quella che un tempo era una famiglia felice».

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