Politica

L’ombra dei clan sui voti della Lega al Sud: la denuncia

NAPOLI. Tra i grandi vincitori delle elezioni politiche di domenica 4 marzo c’è senza dubbio la Lega di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio, anche in seguito all’incontro con Silvio Berlusconi ad Arcore che si è tenuto ieri pomeriggio, ha certificato la leadership all’interno della coalizione di centro destra, quella che ha ottenuto il maggior numero di voti. Tuttavia, proprio su alcuni voti destinati alla Lega al Sud sembrano allungarsi alcune ombre.

Le mani dei clan sui voti Lega al Sud?

La notizia era già trapelata la sera delle elezioni, quando un rappresentante di Potere al Popolo presente al seggio della scuola Levi-Alpi del quartiere Scampia aveva segnalato movimenti sospetti alla Digos di Napoli. L’attivista della formazione politica di sinistra ha denunciato in maniera dettagliata una presunta compravendita di voti: 20 euro in cambio di una croce sulla scheda.

Il capo politico di Potere al Popolo, Viola Carofalo, ha confermato la vicenda all’Espresso: “Il nostro rappresentante ha assistito a una vera e propria compravendita fin alla mattina, ma è continuata anche dopo. Lui ha segnalato il fatto alle autorità competenti presenti al seggio ed è stato minacciato da questi personaggi con atteggiamento camorristico. Purtroppo non ci stupiamo, sono dinamiche che si ripetono ad ogni elezione”.

Solo una denuncia al momento, niente di certo. L’unica cosa certa, infatti, è il dato che proviene da Scampia: qui la Lega, infatti, ha ottenuto quasi il 3% dei voti al Senato. Nel 2013 il partito leghista ottenne lo 0,15 delle preferenze nel comune di Napoli.

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