Musica

11 gennaio 1999, ciao grande Faber

NAPOLI. Tra i suoi successi c’è anche la famosissima Don Raffaè, pezzo con il quale denunciava la situazione nelle carceri italiane e la sottomissione dello Stato al potere criminale. Secondo alcuni, il pezzo avrebbe tratto ispirazione dalla vicenda del boss Raffaele Cutolo. L’11 gennaio 1999 se ne andava Fabrizio Faber De André, cantautore, anche poeta della musica italiana.

Ciao Fabrizio De Andrè

Genovese, come il suo fraterno amico Paolo Villaggio, che fu proprio colui che gli diede il soprannome Faber: secondo la teoria più accreditata, Faber si riferisce alla predilezione di De André per un particolare tipo di pastelli.

Due i pezzi cantati in napoletano, ossia il già citato Don Raffaè e La nova gelosia: era una caratteristica di Faber quella di utilizzare i dialetti nelle sue canzoni.

Ci ha cantato di Marinella, dell’amor perduto, del Sand Creek, di Carlo Martello che ritorna dalla battaglia di Poitiers: proprio Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers è stata scritta dal suo fraterno amico Paolo Villaggio.

Ciao Faber, grazie di tutto.

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