Cronaca

Aggressione a Secondigliano, detenuto sfascia infermeria

Alta tensione nella giornata odierna, domenica 19 marzo, nel carcere di Secondigliano a Napoli dove si è registrata l’ennesima aggressione. Un detenuto, con problemi psichici, ha iniziato a sfasciare l’infermeria in preda ad una crisi isterica. A renderlo noto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Aggressione nel carcere di Secondigliano: cosa è successo

Alta tensione, oggi, nella Infermeria del Centro penitenziario di Secondigliano per le folli intemperanze di un detenuto con problemi psichiatrici. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del vice Segretario Regionale per la Campania Raffaele Munno, che sintetizza quanto avvenuto: “Il detenuto, un soggetto con evidenti problematiche di natura psichiatrica, ha simulato una crisi isterica mentre si stava recando ai passeggi e, fuori controllo, si è diretto al pronto soccorso inscenando una folle protesta contro i poliziotti ed il personale medico e paramedico, sfasciando gli arredi del Reparto. Parliamo di un soggetto complicato e non nuovo a proteste di questo tipo, inviso anche agli altri ristretti, che davvero non si comprende come possa continuare a restare qui”.

La denuncia

Il segretario regionale del SAPPE, Tiziana Guacci, esprime solidarietà ai poliziotti penitenziari e ricorda che “il SAPPE denuncia da tempo che bisogna introdurre riforme efficaci per stemperare le costanti e crescenti tensioni nelle carceri, prevedendo ad esempio l’espulsione dei detenuti stranieri e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime vicinanza ai poliziotti ed evidenzia come e quanto sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. “Le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria non possono continuare ad essere aggrediti o a trovarsi costantemente in situazioni di alta tensione senza che il Ministero della Giustizia ed il DAP adottino provvedimenti urgenti. Siamo al collasso! Serve una stretta normativa che argini la violenza dei pochi, anche a tutela degli altri detenuti e delle altre detenute. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Fino a quando assisteremo a questo sfascio dell’ordine e della sicurezza interna provocato dal lassismo di decisione assurde e illogiche, come la vigilanza dinamica e soprattutto l’assenza di adeguati provvedimenti disciplinare e penali per chi aggredisce gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria?”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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