Cronaca

Duplice omicidio a Ponticelli, un uomo si è costituito dai carabinieri: “Sono stato io”

Duplice omicidio a Ponticelli, questa mattina 20 luglio. Due morti in via Eugenio Montale, nel rione Fiat

Duplice omicidio a Ponticelli, questa mattina 20 luglio. Due morti in via Eugenio Montale, nel rione Fiat alle spalle dell’Abc. Si torna a sparare alle periferia Est di Napoli. Stamane la faida di camorra è ripresa. Due persone sono state uccise in un agguato che si è consumato nel rione Fiat. Sull’accaduto indagano i carabinieri.

Duplice omicidio a a Ponticelli, chi sono le due vittime

Due le vittime: Carlo Esposito Antimo Imperatore, considerati entrambi vicini al clan De Micco. Il secondo, 56 anni, potrebbe essere stato ucciso per errore: colpito. I due sicari che hanno agito, infatti, lo avrebbero colpito solamente perché si trovava in quella casa al piano terra di via Montale, dove si stava occupando di lavoretti di manutenzione per poche decine di euro come spiega Fanpage.

Questa è una delle ipotesi a cui stanno lavorando gli inquirenti dopo il duplice omicidio avvenuto nella mattinata di mercoledì 20 luglio nell’area ritenuta sotto il controllo criminale dei De Micco-De Martino.

Le indagini

Ad ora non è ancora del tutto chiara la dinamica del duplice omicidio. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, Imperatore si trovava sull’uscio dell’appartamento quando sono arrivati i killer, mentre Esposito era all’interno. È partita una vera e propria pioggia di fuoco che ha colpito entrambi. Immediato il collegamento tra Esposito e il clan dato che il giovane nel 2018 è stato arrestato con l’accusa di avere fatto parte di un gruppo di fuoco che aveva messo a segno una stesa proprio in via Montale. Una banda di cui faceva parte anche Francesco De Martino, ai vertici dell’omonimo gruppo criminale alleato ai De Micco.

Un uomo si è costituito dai carabinieri

Un uomo – non sono state ancora rese note le sue generalità – si è costituito presso i carabinieri e, in questo momento, è in Procura dove la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.

La famiglia di Imperatore: “Ucciso mentre montava una zanzariera”

I familiari di Antimo Imperatore sostengono che il 56enne sia stato ucciso per sbaglio. Aveva piccoli precedenti, ma non appare inquadrabile nel clan né coinvolto in attività criminali. Stando a quanto è emerso, si arrangiava con piccoli lavori di manutenzione negli appartamenti.

La denuncia di Sandro Ruotolo

“Un duplice omicidio di camorra in un appartamento di via Montale a Ponticelli nell’Area Est di Napoli. Due persone massacrate a colpi di pistola dai killer del clan che scuotono ancora di più residenti e commercianti obbligati a vivere in un perenne coprifuoco tra omicidi, stese e attentati dinamitardi. Si tratta dell’ennesimo fatto di sangue che si è verificato a poche ore dall’arresto del boss Emmanuel De Luca Bossa e di altre tre persone, tra cui un minorenne irreperibile, per aver effettuato ad inizio luglio una ‘stesa’ in viale Margherita a Ponticelli e minacciato in un altro episodio con una mitraglietta Skorpio dei poliziotti. Siamo stanchi di ripeterlo: il debordare della violenza a Napoli deve diventare questione nazionale.

È minacciata la convivenza civile e l’incolumità pubblica. A Napoli, in questo momento, potrebbe accadere di tutto. È vero, c’è forte attenzione da parte del ministro dell’Interno, sono stati inviati più poliziotti e rinforzi a Napoli. C’è un grande lavoro della magistratura e di tutte le forze dell’ordine. Ma tutto questo non basta. Lo Stato deve fare di più, intervenire a 360 gradi: mettere mano al disastro sociale, educativo, culturale di intere generazioni lasciate allo sbando e disponibili ad ingrossare le fila del sistema criminale. Ogni anno oltre seimila minori entrano nel circuito carcerario per reati commessi, figli di camorra, in maggioranza recidivi. Al contrario, ce lo dice l’Istat, tanti giovani napoletani e campani preferiscono andare via, scappare e costruire altrove il proprio futuro. Bisogna fare presto, Napoli va disarmata”. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.

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