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Allarme bomba, indignazione sui social ma a manifestare non c’è nessuno

NAPOLI. Allarme bomba, indignazione sui social ma a manifestare non c’è nessuno. La solidarietà a Sorbillo e company è un fuoco di paglia.

Napoli, allarme bomba, indignazione sui social ma a manifestare non si presenta nessuno

Distratta e distante, la Napoli che sarebbe dovuta scendere in piazza ieri per manifestare solidarietà a Gino Sorbillo, all’indomani della bomba piazzata all’esterno della sua pizzeria e ai soprusi che giornalmente Napoli riceve. 3 erano gli appuntamenti fissati per la solidarietà, costruiti sui social, ma che cercavano una trasformazione fuori.


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Abitudine o menefreghismo?

Come si dice, un click non si nega a nessuno, ma scendere in strada con questo freddo forse non era il caso. Sta di fatto che su Facebook le adesioni sono state tantissime, ma alle manifestazioni erano 4 gatti. La città forse è abituata, forse troppo spesso ascolta casi del genere. Forse è vero che ci sorprendiamo di un portafogli riconsegnato integro e non di una bomba scoppiata in un negozio.

Il raduno

Per l’evento di Sant’Antonio si era deciso di pesteggiare la legalità, di manifestare per una Napoli migliore, per far sentire la propria solidarietà a Sorbillo e a quanti ogni giorno sono costretti a combattere fatti simili. Eppure non si è andati oltre Facebook, oltre una connessione, oltre un click.

L’evento “Nu bell Sant’Antuono” è un’iniziativa organizzata in collaborazione con la Fai (Federazione Antiracket Italiana) ed era il modo migliore per scendere in piazza in modo civile e manifestare. Purtroppo però il corteo in via Toledo era spento, perché privo di luce, di emozioni, di persone.

Pochissimi infatti erano i presenti, molti infreddoliti, alcuni semplicemente incuriositi, altri semplicemente assenti.

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