Cronaca

Clochard aggredisce vigile, evento annunciato: “2500 disperati e violenti”, è allarme

Clochard aggredisce vigile, era un evento annunciato: è allarme senzatetto. “Sono 2500 disperati e violenti a Napoli“. A questa popolazione di disperati si aggiunge anche una larga fetta di nuovi poveri, napoletani, che hanno perso tutto all’improvviso e si ritrovano senza più una casa e senza speranze. Lo riporta Il Mattino.

Allarme clochard violenti: “Sono circa 2500 a Napoli”

L’aggressione del senzatetto 29enne al luogotenente dei vigili avvenuto nella mattinata di mercoledì, 23 maggio, era un evento annunciato: è quanto chiariro nelle ore seguite alla drammatica vicenda. Ormai sono all’ordine del giorno le aggressioni, violenze e sopraffazioni che si verificano a Napoli ma scatta l’allarme.

Sono circa 2500, solo a Napoli, la popolazione di disperati a cui si aggiungono con frequenza sempre maggiore nuovi poveri che hanno perso tutto all’improvviso.

“L’altro giorno siamo riusciti a trovare una sistemazione a una famiglia colombiana, mamma, papà e due figli, che non sapeva dove trovare rifugio. Sono persone meravigliose”, lo racconta Benedetta Ferone. Benedetta è la responsabile delle unità di strada della Comunità di Sant’Egidio, conosce ogni angolo del mondo oscuro degli homeless: “Le persone con dipendenza vanno aiutate a trovare un percorso giusto per uscire dal tunnel, quelle con problemi psichici vanno curate in strutture adeguate. Ovviamente anche tra i clochard ci sono i delinquenti, ma di quelli devono occuparsi le autorità, noi non possiamo fare nulla. Certe volte prendono i piatti con il cibo che gli offriamo e ce li tirano in faccia. Noi non reagiamo, andiamo via senza voltarci, senza rispondere ai tentativi di rissa. Di fronte alle persone più ostili abbiamo una regola: voltarsi e andare via senza cercare mediazione. Fino a un anno fa preparavamo 50, 60 pasti. Adesso non ce ne bastano cento. La povertà aggredisce tanti, incontriamo storie e persone che non hanno più nulla. Non scrivere che gli homeless sono un pericolo perché non è vero. Sono pochi i violenti. La soluzione non è il semplice spostamento di queste persone – spiega – bisogna trovare alternative, alloggi, soluzioni. Occorrono tempo, finanziamenti, buona volontà, impegno da parte di tutti, dalle istituzioni locali a quelle nazionali, dal mondo dell’associazionismo alla Prefettura, alla Questura, al Comune”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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