Cronaca

“Sono io Angela Celentano”, la rivelazione riapre il caso della bimba scomparsa sul Faito

Angela Celentano, una donna dice di essere la bambina scomparsa nel 1996: la rivelazione su Rete 4 a Quarto Grado

Nuova possibile svolta nella vicenda di Angela Celentano: una svolta non dal Sud America per la vicenda della bambina scomparsa all’età di 3 anni sul Monte Faito, nella provincia di Napoli, il 10 agosto del 1996. Mentre si attendono i risultati degli esami del Dna effettuati nelle scorse settimane per quanto riguarda la pista sudamericana, ora una speranza arriva dall’Italia come è emerso nel corso della puntata della trasmissione “Quarto Grado” andata in onda nella serata di ieri, venerdì 7 ottobre, su Rete4.

Angela Celentano, una donna dice di essere la bambina scomparsa nel 1996

Una donna italiana sarebbe convinta di essere Angela Celentano: ha contattato il legale della famiglia della bimba scomparsa, l’avvocato Luigi Ferrandino, al quale ha affidato quelli che potrebbero essere ricordi d’infanzia compatibili con la scomparsa di Angela.

Per motivi legati alla privacy, non è nota l’identità della donna. In merito è intervenuto l’avvocato Ferrandino, il quale ha raccontato alcuni dei ricordi che la donna gli ha affidato: un bosco, nel quale da bambina sarebbe stata rapita, per poi essere portata in una grotta, nella quale ha trascorso la notte; la mattina successiva sarebbe poi stata portata in un casolare, dal quale è stata prelevata da una famiglia, con la quale è poi cresciuta.


angela celentano sudamerica


La storia di Angela Celentano

La mattina del 10 Agosto 1996 Angela Celentano, una bambina di 3 anni, partecipa con i suoi genitori, una casalinga ed un operaio, ed altre 40 persone, alla gita annuale al Monte Faito che la Comunità Evangelica di Vico Equense (Napoli) è solita fare ogni estate. Improvvisamente, poco dopo le 13, il padre di Angela si accorge che la figlia non è più lì intorno a giocare. Angela va via

Renato, un bambino di 11 anni, racconta di essere sceso poco prima, proprio con Angela, per il sentiero che porta  al parcheggio, per posare in macchina il suo pallone. Ha pregato Angela di non seguirlo, ma la bambina non si è lasciata convincere. A metà discesa il sentiero si incrocia con un altro trasversale: qui Renato ha ripetuto ad Angela di tornare indietro dalla mamma, quindi ha continuato da solo la sua discesa. Lasciata la palla in macchina è tornato verso il resto della comunità senza incontrare nessuno.

Tutti i presenti, parenti, amici e volontari, iniziano a cercare Angela in tutte le direzioni. La zona è molto affollata, ci sono molti gitanti, ma nessuno sembra averla vista. Nei giorni successivi, mentre i genitori non abbandonano mai il luogo della scomparsa, intervengono anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, l’Esercito, unità cinofile ed elicotteri, sotto la direzione della Prefettura di Napoli. Infine gli inquirenti si convincono che Angela non può trovarsi più in quella zona.

I Carabinieri di Vico Equense ascoltano la testimonianza dei presenti alla gita, riguardano ripetutamente le immagini del filmatino girato poco prima della scomparsa di Angela, che la ritrae giocare con gli altri bambini e con i genitori. Arrivano molte segnalazioni quasi tutte anonime, vengono perquisite case e ville della zona. Il 19 Agosto arriva a casa di Angela una telefonata in cui si sente solo un pianto disperato di bambina.

Un misterioso testimone invita a ricercare la spiegazione della scomparsa all’interno della Comunità Evangelica.
Un mese dopo i Carabinieri fanno un’interessante scoperta. Un altro bambino – Luca, 12 anni – racconta di aver incontrato quel giorno Renato insieme ad Angela mentre risaliva il sentiero. Luca dice di aver invitato l’amichetto a riportare la bambina alla madre, offrendosi lui stesso di farlo. Renato non gli avrebbe dato ascolto, ed avrebbe continuato a scendere con Angela verso il parcheggio.

Luca sostiene di non aver mai raccontato questo particolare perché tutti sapevano che l’ultimo ad aver visto la bambina era stato proprio Renato. La versione di Renato contrasta con quanto dice Luca, per questo i due bambini sono stati messi a confronto ed interrogati separatamente alla presenza dei magistrati, ma alla fine le loro posizioni sono rimaste le stesse e sempre contrastanti. Il mistero di Angela è tuttora irrisolto.

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