Curiosità

Antony Turiello, il produttore musicale cresciuto a Procida

Cosa vuol dire lavorare come produttore musicale in un contesto di questo genere? Cerchiamo di capirlo raccontando la storia di Antony Turiello, un produttore musicale italiano nato a Lacco Ameno

Lavorare come produttore musicale nell’epoca in cui la musica è profondamente cambiata, a partire dal modo in cui si va a fruirne. Il web ha già da qualche anno impresso una notevole svolta, negli ultimi mesi poi ci ha pensato la pandemia a dettare nuove regole con il risultato che i social (ed il web in genere) la fanno sempre più da padroni.

Cosa vuol dire lavorare come produttore musicale in un contesto di questo genere? Cerchiamo di capirlo raccontando la storia di Antony Turiello, un produttore musicale italiano nato a Lacco Ameno in provincia di Napoli nel 1991, e cresciuto sull’isola di Procida, perla de golfo. Attualmente è residente nella Tuscia Viterbese.

Antony Turiello, come equando ti sei avvicinato al mondo della musica?
“Ho iniziato ad interessarmi al mondo della musica all’età di 10 anni grazie a mio zio che in quei tempi faceva il disc-jockey in giro per locali. Ho iniziato poi ad ascoltare i primi LP della musica Italo Dance anni ’90 e da lì è sbocciato l’amore.”

E il tuo primo impatto con questo mondo dal punto di vista lavorativo?

“Ho iniziato in giovane età a suonare per discoteche e locali sull’isola di Procida, dove sono cresciuto, in occasione di per feste, compleanni ed eventi vari. La passione per la produzione musicale è arrivata poco dopo grazie ad un amico, ‘Rosario U’Mesto , in arte Dj Mesto’, che mi ha fatto da mentore insegandomi le basi di questo mestiere. Nel 2013 poi, finalmente, ho prodotto il mio primo disco deep house, intitolato Worry ed uscito con una etichetta italiana, Daviddance.”

Cosa vuol dire lavorare nella produzione musicale oggi?

“La mia è una situazione un po’ particolare, io lavoro come ufficiale di macchine nel settore marittimo e sono spesso fuori per impegni, anche per periodi lunghi. Ho quindi dovuto inserire periodi di pausa nella produzione tra un disco e l’altro. Ma sono sempre riuscito a farcela, due anni dopo il primo disco sono riuscito a realizzarne un altro, sempre con la stessa etichetta, genere progressive house.”

Riesci quindi a conciliare le due attività?

“Certamente non è facile, ma per quanto riguarda la musica mi aiuta la grande passione e le emozioni che riesce a darmi. Certo, devi dedicarci anche tempo in quanto per produrre musica sono necessarie costanza e dedizione: ma si sta parlando di un qualcosa che nasce pur sempre da uno stimolo passionale.”

E come è cambiata la musica in questi anni, con il supporto delle tecnologie?

“Tantissimo, soprattutto se si fa il paragone con qualche anno fa. Oggi paradossalmente è più facile promuoversi, farsi conoscere, avere anche un rapporto diretto con i propri fan. Si può fare tutto curando la propria comunicazione sui social ad esempio. Il rapporto, artista /ascoltatore è diventato più diretto.”

E questo periodi di Covid come lo stai vivendo?

“Certamente non bene, per chi suona nei locali non è un bel momento. Ma voglio far passare un messaggio ottimistico, credo che in questo periodo di chiusure e restrizioni la produzione musicale sia perfino aumentata. Molti artisti hanno più tempo per produrre in quanto non possono andare in giro in tour.”

Chi volesse ascoltare la tua musica, dove lo può fare?

“Sono presente su tanti canali, da Youtube a Soundcloud passando per Apple Music, Napster, Amazon Music. Basta cercare Antony Turiello in rete. Una buona sintesi di quello che faccio la si può ascoltare anche direttamente sulla mia pagina Instagram, antonyturiellofficialmusic.”

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