Cronaca

Petrolmafie Spa, nell’operazione arrestato anche Antonio Moccia: invitò a denunciare il racket

Arrestato Antonio Moccia: invitava commercianti a denunciare il pizzo con un manifesto apparso in passato ad Afragola

C’è anche Antonio Moccia tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione Petrolmafie Spa, che ha portato alla luce una “nefasta sinergia” tra mafie e colletti bianchi, impegnati in frodi fiscali milionarie nel settore degli oli minerali.

Figlio del boss di camorra Gennaro, Antonio Moccia è salito alla ribalta della cronaca nel marzo 2020 quando invitò i commercianti di Afragola a denunciare il pizzo, con un contestato manifesto pubblicitario affisso per le vie della città.

Camorra, arrestato Antonio Moccia: invitò commercianti a denunciare il pizzo

In quei mesi Afragola era scossa dalle bombe del racket. Un fenomeno a tal punto violento da spingere l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini a fare visita nel popoloso centro dell’hinterland partenopeo. “Denunziate gli estorsori“, “ancor più immediatamente” se chiedono il “pizzo” spendendo “il nome mio e quello della mia famiglia“, si leggeva nel manifesto che destò non poco scalpore come si legge su TgCom24.

Il manifesto

Nel testo del manifesto, a caratteri cubitali di colore rosso, c’era scritto: “Avviso Importante, Mi rivolgo ai commercianti, agli imprenditori e a tutti i cittadini di Afragola e dei paesi vicini che vengono massacrati ogni giorno da estorsori che minacciano i nostri affari e che rovinano con la droga i nostri figli. Ho anche scoperto che più volte spendono il nome mio e quello della mia famiglia; vi invito a denunziare tutti i colpevoli e se vengono falsamente a nome della mia famiglia ancor di più immediatamente. Antonio Moccia”.


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