Cronaca

Azienda fallisce per il Covid, racket e minacce all’imprenditore: arrestati due esattori del clan

Due arresti per estorsione nel clan Troncone. Nelle prime ore della mattina di oggi, giovedì 30 luglio, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura antimafia di Napoli, i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e della compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti, ritenuti appartenenti al clan Troncone, indagati per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso.

Arresti per estorsione nel clan Troncone, due persone in manette

Il provvedimento scaturisce da acquisizioni investigative che hanno permesso di raccogliere indizi di colpevolezza a carico degli indagati in relazione a una richiesta di natura estorsiva fatta con modalità mafiose, agli inizi dello scorso mese di giugno, nei confronti di un imprenditore che, tra gli anni 2016 e 2017, aveva ricevuto un prestito da una terza persona. La denuncia della persona offesa costituisce l’elemento principale intorno al quale si sono sviluppate le successive attività investigative, che, hanno permesso di dare pieno riscontro ai fatti.

Il fallimento delle aziende

Con il fallimento delle attività imprenditoriali del denunciante, la persona che gli aveva garantito il finanziamento delle somme richieste per proseguire nella gestione di dette attività, aveva reclamato la restituzione di quanto prestato. Al diniego della vittima, gli indagati, con reiterate minacce e facendo sempre leva sull’appartenenza al sodalizio camorristico operante nell’area di Fuorigrotta, avevano preteso la restituzione delle somme, asserendo che i soldi erano stati da loro anticipati.


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