Cronaca

Art bonus, su 200 milioni meno del 2% è arrivato al Sud: i casi più eclatanti

NAPOLI. Art Bonus è il credito ideato per dare la possibilità ai mecenati di donare e finanziare in maniera agevole la cura e la conservazione dei beni culturali in Italia. Grazie ad Art Bonus, infatti, i mecenati che decidono di donare possono sfruttare un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato.

Un’iniziativa lodevole che però presenta alcune criticità,portate alla luce da un’inchiesta de Il Mattino. Da circa tre anni, l’Art Bonus permette infatti di aumentare le possibilità di tutelare il patrimonio artistico e culturale italiano grazie ad uno sconto fiscale davvero eccezionale.

 

I numeri a Napoli e al Sud

 

Tuttavia Art Bonus non ha conosciuto un grande successo al Sud Italia, culla di grandi opere e siti di interesse internazionale. Qui, come riporta Il Mattino, dei 200 milioni donati ad Art Bonus è arrivata una percentuale misera. Meno del 2%, pari a 3,8 milioni di euro. In totale, nella parte meridionale della penisola, sono stati presentati 132 progetti.

Tra questi i più attivi si trovano proprio a Napoli. A guidare un gruppo che potrebbe essere trascinato da cifre molto più importanti, è un’eccellenza della cultura europea e mondiale. Il Teatro San Carlo, il teatro più antico del Vecchio Continente, è l’unico progetto del Sud Italia ad aver raggiunto 1 milione di euro con Art Bonus. Una misera, comunque, se si compara questo risultato con quello raggiunto dai grandi teatri e siti di interesse archeologico e culturale del Nord. La Scala di Milano ha collezionato finora 163 milioni, di cui 53,6 già incassati. Seguono l’Arena di Verona e il Museo Egizio di Torino, rispettivamente con 16,8 e 13,8 milioni.

Ancora più irrisorie le cifre che riguardano altri siti campani. Tra questi il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a cui sono stati donati 100 euro; la Guglia dell’Immacolata (da restaurare), con 50 euro; il Campanile dell’Annunziata, a quota 10 euro; l’Albergo dei Poveri, 5 euro; e infine la Reggia di Caserta, incredibilmente trascurata e a quota zero dopo tre anni di Art Bonus.

Tra le note più o meno positive, Il Mattino segnala che a Napoli sono arrivati i 30.350 euro per la Biblioteca dei Girolamini; a Piano di Sorrento i 30.000 euro per il Museo Georges Vallet.

Rispetto a quanto è stato raccolto finora, Art Bonus rappresenta un’occasione da sfruttare in tutt’altro modo. Tuttavia, le potenzialità e le possibilità che riguardano il Mezzogiorno d’Italia non sembrano sposarsi perfettamente con quest’iniziativa. Dopo tre anni dal suo avvio, la tendenza è ormai molto chiara.

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