Cronaca

Caro estinto ad Arzano, a lavorare sono le ditte della camorra: particolari scottanti della magistratura

Emissione di 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari per falsi  ideologici a carico di vigili, dirigenti e soggetti contigui al clan Ferone

Caro estinto ad Arzano dove lavorano solo le ditte della camorra: emergono particolari scottanti dall’indagini della Procura che ha già portato a 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari per falsi  ideologici a carico di vigili, dirigenti e soggetti contigui al clan Ferone.

Caro estinto ad Arzano, a lavorare sono le ditte della camorra

“Pactum sceleris” tra gli uffici comunali e la camorra. Iniziano ad emergere i primi particolari scottanti dall’indagine coordinata dalla Procura e carabinieri che ha portato a 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari per falsi ideologici a carico di vigili, dirigenti e soggetti contigui al clan Ferone. Più redditizie le pompe funebri gestite in esclusiva: rappresentano una miniera d’oro dei clan.

Le indagini

“In particolare – scrivono gli inquirenti – , si appurava che l’agenzia funebre Scafuro-Ferone, legata alla c.o., dal 29 aprile 2016 sino al mese di aprile 2019, effettuava trasporti funebri senza la prevista autorizzazione, anche avvalendosi di altre pompe funebri”.

Nel luglio 2018 la società SCAFURO-FERONE chiuse, ma pur di continuare la propria attività, muta la denominazione in FERONE-SCAFURO s.r.l., avendo quale oggetto sociale la vendita di oggetti sacri. Attività posta in essere grazie ad una segnalazione certificata di inizio attività (s.c.i.a.), per cui l’arch. NAPOLITANO, funzionario pro tempore dell’U.t.c., commetteva palesemente un falso pur di consentire all’impresa in questione di continuare ad operare”.

I continui reati

Nel corso delle indagini si appurava che il comune, nonostante fosse a conoscenza dell’illegalità in cui operava l’agenzia permetteva il perpetrarsi degli illeciti, mostrandosi anche connivente. Il capo della Municipale, in violazione del Regolamento di Polizia Mortuaria Comunale avrebbero omesso di esercitare i previsti controlli consentendo di fatto all’impresa di esercitare fino al luglio 2018 l’attività di servizio funebre ed inoltre, il 28 novembre 2017, un agente della Municipale, attestando il falso, asseverava la regolarità dell’operato della medesima impresa, redigendo verbali con cui si certificava la regolarità amministrativa dell’impresa nonostante l’assenza di titolo abilitativo”.

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