Cronaca

Baby gang, il “lato oscuro” di piazza Mercato: “Io non mi pento”

NAPOLI. Se da un lato i ragazzini di piazza Mercato hanno chiesto scusa pubblicamente ai carabinieri aggrediti con il lancio di pietra durante i fuochi di Sant’Antonio, dall’altro c’è anche chi non si pente. Genny, 13enne della zona, in una testimonianza raccolta da Il Mattino, ha partecipato agli eventi della scorsa sera in piazza e ha detto: «Hanno tutti acceso i fuochi negli altri quartieri. E noi che facciamo? Abbiamo questa bella piazza grande e non è nemmeno pericoloso. Perchè non lo possiamo fare? Dispiaciuto io? – continua – No, perché se si faceva i fatti suoi, lui non si faceva male e noi accendevamo il nostro fuoco e non succedeva niente», dice parlando del carabiniere contuso in seguito al lancio di pietre e oggetti.

Le “certezze” del 13enne

«Accendere il cippo a Sant’Antonio è una tradizione – spiega Genny – lo facevano i miei nonni, i miei bisnonni, perchè noi non possiamo farlo?». Sui carabinieri: «È un mestiere che non mi piace perchè arresta le persone e porta dolore. Ho visto i miei familiari essere arrestati ed è stato brutto»

«Probabilmente non piace nemmeno a loro farlo ma è il loro dovere – continua – le persone fanno qualcosa e vengono arrestate. Se non ci fanno accendere il fuoco succederà sempre questo. Il carabiniere si è fatto male e c’cercamm scus’. Ma lo rifarei perché noi tutti bambini dopo tutto quello che abbiamo fatto per raccogliere la legna ci siamo presi un po’ collera. Ci è dispiaciuto che solo noi non lo abbiamo acceso, tutti gli altri quartieri lo hanno fatto».

«Noi non siamo una baby gang, non facciamo nulla di male. Ci dispiace per il ragazzo accoltellato alle spalle – dice – Non è giusto che un ragazzo buono cammina e viene preso alle spalle. Vedetevela con i ragazzi come voi. Loro sono stati vigliacchi, venite dai ragazzi come voi che se la sanno vedere, non dai ragazzi bravi che sono indifesi e non fanno niente».

 

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