Cronaca

Bimbo ucciso: chiesto processo con rito immediato per l’omicida

Bambino ucciso a Napoli, svolta nel caso del piccolo Samuele | Mariano Cannio ritenuto capace di intendere e volere

Svolta nella vicenda del piccolo Samuele, il bambino ucciso Napoli lo scorso 17 settembre. È stato ritenuto capace di intendere e volere al momento del fatto e quindi può sostenere il giudizio Mariano Cannio, il domestico di 38 anni accusato della morte del piccolo Samuele, lasciato cadere nel vuoto, dal balcone della casa dove il bimbo abitava con i genitori.

Bambino ucciso a Napoli, svolta nel caso del piccolo Samuele

I sostituti procuratori Vincenza Marra e Barbara Aprea hanno chiesto per Cannio un processo con il rito immediato. La decisione della Procura di Napoli giunge a seguito dell’esito dell’incidente probatorio disposto per accertare lo stato di salute mentale di Cannio.

L’esame probatorio

Gli accertamenti si sono svolti lo scorso novembre nel corso di due visite in carcere alle quali hanno preso parte il perito nominato dal giudice e i due consulenti di parte designati dagli avvocati Domenico De Rosa, legale dei genitori del piccolo, e Mariassunta Zotti, difensore del 38enne.

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