Cronaca

In punto di morte, bimbo torna a respirare: i genitori avevano deciso di donare gli organi

Un bambino di 13 anni è stato salvato dalla donazione di organi. Il suo nome è Trenton McKinley, 13enne di Mobile, in Alabama, che da settimane era in coma in un letto d’ospedale. Il giovanissimo era stato dichiratato “cerebralmente morto” tanto che i suoi genitori avevano già firmato l’autorizzazione per donare i suoi organi a cinque bambini in attesa di trapianto.

Bimbo salvo per miracolo

Tuttavia, inaspettatamente, il 13enne statunitense inizia a rianimarsi e a respirare da solo. Trenton si trovava in quelle condizione in seguito ad un drammatico incidente: era su un trailer trainato da un amico a bordo di un dune buggy quando, a causa di un’improvvisa frenata, il rimorchio si ribalta e crolla addosso a lui che, nel frattempo, era stato scaraventato a terra e aveva sbattuto la testa sull’asfalto.

Ricoverato d’urgenza in ospedale con sette fratture al cranio, le possibilità di rimanere in vita erano per lui molto scarse.

La donazione di organi

«C’erano cinque bambini in attesa di trapianto – racconta la madre Reindl – Vista la situazione, e stando alle previsioni dei medici, sembrava ingiusto accanirsi nel tentativo di mantenerlo in vita a tutti i costi, anche perché i suoi organi si stavano danneggiando sempre più».

Il giorno prima che venisse staccato il supporto vitale dei macchinari Trenton torna quasi miracolosamente a riprendersi. Per lui si prospetta una lunga fase di riabilitazione, anche perché ha perso 20 chili ed è molto debole.

«Ero in un campo aperto e camminavo dritto – ha raccontato Trenton – Il fatto che io sia di nuovo qui non ha altra spiegazione se non Dio. Non c’è un’altra possibilità. Persino i medici lo hanno detto».

«Potrei mettere patatine e salsa lì dentro e mangiarle direttamente da lì – afferma, riferendosi alla profonda ammaccatura che attualmente si ritrova sulla testa – Eviterei di usare piatti e nessuno dovrebbe più lavarli per me, ma mia madre non vuole lasciarmelo fare».

Intanto, il cosiddetto popolo del web ha già reagito: su Facebook, infatti, è stata avviata una raccolta fondi per pagare le spese mediche del 13enne: finora sono stati raccolti oltre 3.300 dollari su un obiettivo di 4.000.

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