Cronaca

Boom di ristoranti abusivi a Napoli: da macellerie a tavole calde

Boom di ristoranti abusivi a Napoli. Nascono da un giorno all’altro. Anche le storiche macellerie si trasformano in trattorie.

Boom di ristoranti abusivi a Napoli

Boom di ristoranti abusivi a Napoli. E la metà di questi locali, il più delle volte, non è in possesso dei requisiti necessari per la vendita e somministrazione dei prodotti. Il fenomeno è esploso in città negli ultimi anni, grazie al numero sempre più elevato di visitatori.

Da un lato, Napoli conferma un trend più che positivo per quanto riguarda il turismo. Ma come ogni cosa c’è sempre un lato oscuro. Tutte le zone prese d’assalto dai turisti si stanno rilanciando anche sotto l’aspetto del commercio e delle attività produttive.

Una Napoli che sta cambiano giorno dopo giorno aspetto. A posto delle tradizionali botteghe, sorgono adesso tavle calde, piccole trattorie e paninoteche

«Sicuramente la concentrazione di turisti in alcune zone ha determinato l’ampliamento di diverse attività commerciali, come avvenuto al Vomero – spiega il vicesindaco Enrico Panini – Molti negozi hanno esteso il proprio spettro e sono passati dalla vendita alla somministrazione.

Ero macelleria, divento una tavola calda. Un fenomeno che è assolutamente positivo, perché vuol dire che ai cittadini di Napoli sta giovando il flusso turistico che invade la città ormai da anni. Altro discorso è chi lo fa senza regole, in maniera abusiva. È un capitolo che rientra negli interventi della polizia municipale, che in questo senso opera quotidianamente.

Certo non basta essere macelleria o salumeria per poter mettere un banchetto e offrire carne cotta. Ci sono delle procedure – evidenzia ancora Panini, che ha la delega alle Attività produttive – grazie alle quali si può richiedere l’espansione dell’attività. Stessa cosa vale per l’occupazione suolo.

Si tratta, ribadisco, di un fatto che può fare solo bene alla città, ma che va regolato. Così come dobbiamo stare attenti a non far perdere alla città la propria identità».

Per arginare l’aspetto relativo al cambio di identità a cui la città sta andando incontro, il Comune la prossima settimana approverà una delibera di giunta per regolare le attività commerciali del centro storico con agevolazioni per attività tipiche, quali botteghe artigiane, trattorie e start up giovanili mettendo un freno ad attività seriali e catene che nulla hanno a che vedere con l’identità di Napoli e del suo centro storico. «L’esplosione di friggitorie, kebab e negozi di marche varie rischia di farci perdere di vista le tradizioni della città, che segnano la storia di Napoli – rimarca Panini – La nostra delibera va proprio in questo senso. Se a San Gregorio si aprono 4 kebab, quella zona rimane San Gregorio o è un’altra cosa?»

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