Politica

Il Messaggero su Di Maio e la Russia nel Mediterraneo: news rimossa, ma senza scuse

NAPOLI. L’ha pronunciata oppure no. Prosegue la diatriba sulla “O” presunta pronunciata da Luigi Di Maio in un intervento trasmesso dal Tg1. Con questo “grande” dubbio, Il Messaggero si è trovato a scontrarsi con il candidato premier del Movimento 5 Stelle, “reo” – secondo la testata romana – di aver annoverato la Russia tra i Paesi che affacciano sul mar Mediterraneo. Per i sostenitori del Movimento si tratterebbe in realtà di una bufala, o fake news, che dir si voglia. In realtà Di Maio avrebbe pronunciata quella “O” che lo scagionerebbe dalla terribile gaffe attribuitagli da Il Messaggero.

Di seguito il video dell’intervento di Luigi Di Maio trasmesso al Tg1:

 

 

L’articolo e le mancate scuse

 

Ad accusare Il Messaggero di aver diffuso una bufala sono soprattutto gli elettori e attivisti del Movimento 5 Stelle. Oggetto del contendere è l’articolo di Mario Ajello che il 16 novembre scorso scriveva di «gaffe geografica» di Luigi Di Maio. Immediate le reazioni, soprattutto sui social, in difesa del candidato premier del M5S:

 

Tuttavia, Il Messaggero ha deciso di non chiedere scusa per il suo presunto errore, ma continua a sostenere la propria tesi.

«”Siamo un Paese alleato degli Stati Uniti ma interlocutore è l’Occidente con tanti Paesi del Mediterraneo come la Russia». Oppure «…con tanti Paesi del Mediterraneo o come la Russia». Una 0 toglie il sonno agli italiani». Si legge sul sito del giornale in un articolo che, con spiccata ironia, prosegue: «I detrattori di Mosca si sono subito consolati per lo scampato pericolo: quella O che loro assicurano di aver sentito nel discorso di Di Maio, mantiene intatta e incorrotta l’estraneità di quel grande Paese al Mediterraneo. Non hanno dubbi, invece, gli esponenti del movimento cinquestelle. Quella O c’era, eccome, e dimostra la correttezza dello speech di Di Maio».

«Ai posteri, e ai titolari d’udito fine, l’ardua sentenza – conclude l’articolo de Il Messaggero. – Di sicuro, per far politica, anche l’orecchio vuole la sua parte».

Intanto Luigi Di Maio, che già negli scorsi mesi è finito ha suscitato ilarità per aver detto che Pinochet fu dittatore del Venezuela, si mantiene defilato da questa vicenda.

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