Economia

TARI, come si calcola e come fare per chiedere il rimborso: le istruzioni del MEF

NAPOLI. Gli errori nel calcolo della TARI ha fatto innervosire molti contribuenti. Sono molti infatti i comuni italiani che hanno sbagliato a calcolare la quota variabile della tassa sui rifiuti, dando il via così ad un complesso sistema di rimborso delle quote medesime. I chiarimenti arrivano quindi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la circolare n.1/DF – Applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) arrivano le indicazioni ufficiali del MEF.

Le istruzioni del MEF riguardano sia il calcolo della TARI che le modalità per richiedere il rimborso.

 

L’errore di calcolo

 

Nella nuova circolare del Ministero c’è scritto: «Un diverso modus operandi da parte dei Comuni non troverebbe alcun supporto normativo, dal momento che condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell’utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l’importo della TARI».

Ecco un esempio di calcolo TARI corretto:

TARI

E un esempio di calcolo TARI errato:

TARI.

Come richiedere il rimborso

 

Il contribuente potrà richiedere il rimborso della parte variabile della TARI del relativo importo in ordine alle annualità a partire dal 2014 ed entro 5 anni (termine di prescrizione per le tasse locali).

Nell’istanza devono essere riportati tutti i dati che servono ad identificare il contribuente che chiede il rimborso, l’importo versato e i dati identificativi della pertinenza che è stata soggetta all’errore nel calcolo della TARI.

Il rimborso non riguarda invece la TARSU, ovvero la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Fonte: Circolare MEF

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