Economia

Cambia il regolamento sull’imposta di soggiorno

NAPOLI. In commissione Bilancio la delibera per le modifiche al regolamento  dell’imposta di soggiorno.

La commissione Bilancio, presieduta da Manuela Mirra, ha discusso con  i responsabili degli uffici tributari e con lo staff dell’assessore al  Bilancio Panini della delibera che propone al Consiglio modifiche al  regolamento sull’imposta di soggiorno.

Si tratta, ha spiegato Maurizio Zofra, dello staff dell’assessore al  Bilancio, di adeguare il regolamento approvato dal Consiglio nel marzo  scorso alle novità normative nel frattempo intervenute che riguardano  soprattutto le locazioni brevi; il decreto legge n. 50, convertito in  legge (L.96/2017) ha definitivamente sancito che gli enti locali  possono applicare l’imposta di soggiorno anche alle locazioni brevi  (cioè ai soggetti che pernottano in immobili ad uso abitativo per  periodi inferiori a 30 giorni); inoltre, coloro che gestiscono questo  tipo di locazioni, come stabilito dalla Corte dei Conti a Sezioni  riunite nel 2016, hanno la funzione di agenti contabili e sono tenuti  a rendere il conto della gestione. L’amministrazione sta ora  procedendo agli accordi con le agenzie che intermediano questo tipo di  strutture ricettive per agevolare la riscossione e far sì che i  corrispettivi arrivino direttamente nelle casse comunali, come avviene  per alberghi e simili, alimentando le entrate dall’imposta di  soggiorno che, come sancito dall’accordo con gli albergatori,  confluiscono per il 40% nel finanziamento proprio di strutture per il  turismo.
Fino all’emanazione del decreto legge n. 50, hanno spiegato Bruno  Ricci, dirigente, e Pasquale Spalice, del servizio Gestione IMU  secondaria e altri tributi, non essendo intervenuta la legge regionale  che si attendeva, le locazioni brevi (tipo Airbnb) non potevano essere  assoggettate all’imposta in quanto non erano considerate strutture  ricettive, come gli alberghi, le residenze turistico-alberghiere, le  case per ferie, gli affittacamere, le case per vacanze, i bed &  breakfast, gli agriturismi.  In un settore che è in rapida evoluzione  dinamica, come ha spiegato Spalice riportando i numeri del settore, si  tratta di un importante introito per il Comune con ricadute positive  non solo per i tributi ma anche per l’intero svuiluppo del settore. Se  nel 2013 le strutture ricettive erano appena 182, nel 2017 sono  diventate 904; dall’inizio dell’anno ad oggi un ulteriore aumento le  ha portate a 1.050, e presumibilmente sono proprio le strutture di  locazione breve che hanno fatto incrementare la banca dati del comune.
Un’ampia discussione si è sviluppata in commissione anche sulla  necessità di affinare gli strumenti per combattere l’abusivismo in  campo di ricettività turistica, una attività di controllo che già si è  avvalsa positivamente dell’incrocio delle banche dati del Comune con  quelle dell’agenzia delle entrate. Da qui il suggerimento del  consigliere Lebro (La Città) di utilizzare le statistiche numeriche  regionali per meglio quantificare la consistenza del fenomeno; il  consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) si è rammaricato del fatto  che da marzo ad oggi non siano stati possibili gli introiti da questo  tipo di attività nonostante, grazie ad un emendamento, nel regolamento  erano state introdotte le locazioni turistiche a breve termine; il  consigliere Andreozzi (Dema) ha invece sottolineato che l’aumento  notevole di strutture registrato nelle ultime settimane fa ben sperare  in una emersione delle attività connesse al boom turistico che,  accanto a risvolti positivi, presenta dei rischi, proprio connessi  all’abusivismo che può accentuare l’espulsione incontrollata dei ceti  popolari dal centro storico.

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