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Camorra in Campania: ecco i clan che comandano il territorio

Napoli meridionale


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Il perdurare delle ostilità tra diverse famiglie dell’area potrebbe rappresentare il movente di violenti episodi di intimidazione ed omicidi. Scendendo nel dettaglio, a San Giorgio a Cremano è presente un’articolazione del clan MAZZARELLA, capeggiato da due fratelli, uno dei quali tratto in arresto il 15 febbraio 2018, l’altro scarcerato il 14 maggio 2018.

Sul territorio è presente il sodalizio TROIA, già articolazione del gruppo ABATE (c.d. dei cavallari, oggi fortemente depotenziato). Pregiudicati legati alla famiglia LUONGO operano, invece, in stretto legame con esponenti del clan ASCIONE-PAPALE. A Portici è attivo il gruppo VOLLARO: il 21 febbraio 2018 è stato arrestato il reggente del clan, figlio dello storico capo (deceduto nel 2016), in esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa per aver violato la misura della sorveglianza speciale di PS.

Prima ancora del suo arresto, sul territorio si erano registrate tensioni, tanto che il 13 gennaio 2018 erano stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco contro la sua abitazione. L’evento potrebbe ricondursi ad una frattura creatasi all’interno del clan ad opera di elementi scissionisti, aggregatisi attorno alla famiglia LUONGO di San Giorgio a Cremano.

A San Sebastiano al Vesuvio non si registrano mutamenti degli equilibri criminali tra i gruppi locali, rappresentati dal clan PISCOPO e da soggetti legati al sodalizio ARLISTICO-TERRACCIANO. Ad Ercolano si segnala la presenza degli storici cartelli ASCIONE-PAPALE e BIRRA-IACOMINO, tra loro contrapposti e indeboliti dalla detenzione di un gran numero di affiliati e degli stessi capi clan.

Il 7 maggio 2018, a Cercola (NA), i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento cautelare a carico di una donna, pregiudicata, affiliata clan BIRRA, che in concorso con il capo clan ed altri sodali avrebbe partecipato all’omicidio, avvenuto il 10 febbraio 2007, ad Ercolano, di un elemento apicale del contrapposto sodalizio ASCIONE-PAPALE.

A Torre del Greco è operativa la famiglia FALANGA ed alcuni pregiudicati legati agli ASCIONE-PAPALE che si occupano di traffici di stupefacenti. A Torre Annunziata, le organizzazioni maggiormente vitali sono gli storici gruppi GIONTA, alias i “Valentini”, e il contrapposto clan GALLO, noti come i “Cavalieri”. La forza del primo gruppo, ancora pienamente operativo nonostante i numerosi arresti subiti, risiede essenzialmente nei vincoli di parentela che legano la maggior parte degli affiliati.

Il gruppo è collegato al clan D’ALESSANDRO di Castellammare di Stabia, al sodalizio NUVOLETTA di Marano ed alle famiglie siciliane della mafia trapanese di Mazara del Vallo: le attività criminali prevalenti sono le estorsioni e il traffico di stupefacenti.

Il clan GALLO opera prevalentemente nella zona sud di Torre Annunziata, controllando parte dell’attività estorsiva e del mercato degli stupefacenti, in particolare cocaina. Altri gruppi locali, allo stato in difficoltà operative, sono i clan TAMARISCO, alias i “Nardiello”, CHIERCHIA, alias i “Fransuà”, operativo nella zona c.d. della Provolera, e VENDITTO, alias i “Bicchierini”, gli ultimi due legati ai GIONTA.

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