Cronaca

Campi Flegrei, nuova ricerca: “Tremori delle fumarole in aumento”

NAPOLI. Nuovi studi sulle fumarole ai Campi Flegrei sono stati condotti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Università di Palermo, Instituto Volcanológico de Canarias e Université Savoie Mont Blanc.

 

Giovanni Chiodini (Ingv): “Obiettivo segnale continuo”

 

A spiegare lo scopo principale del nuovo studio sulla zona vulcanica dei Campi Flegrei è Giovanni Chiodini, dirigente di ricerca dell’Ingv e primo autore della ricerca. Al Mattino, Chiodini ha chiarito le dinamiche e gli obiettivi dello studio: «Normalmente si evita di ubicare stazioni sismiche permanenti in prossimità di fumarole perché il tremore generato dall’emissione dei fluidi rende difficile il riconoscimento dei terremoti. A seguito di evidenti aumenti nell’attività idrotermale, nel 2010 fu installato un sismometro nelle adiacenze della fumarola principale di Pisciarelli, ai Campi Flegrei»

Lo scopo della ricerca era avere un segnale continuo, utile a monitorare con più precisione l’attività delle fumarole. I dati di quella ricerca sono stati confrontati con quelli della Solfatara, registrati nello stesso periodo. Tale confronto «ha evidenziato come il tremore fumarolico di Pisciarelli sia notevolmente aumentato dal 2010 al 2017, correlandosi con le pressioni e le temperature del sistema idrotermale che alimenta l’emissione, indipendentemente stimate sulla base della composizione delle fumarole della Solfatara».

 

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