Cronaca

Tragedia a Capri: la ringhiera e i freni del bus nel mirino della procura

la Procura di Napoli ha intanto aperto un fascicolo contro ignoti

Continuano senza sosta le indagini sul tragico incidente a Capri che è costato la vita all’autista Emanuele Melillo. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul 33enne per capire se l’incidente sia stato effettivamente causato da un malore improvviso. Al vaglio degli inquirenti, come riporta Il Mattino, saranno scandagliati tutti gli altri elementi legati al tragico evento: la tenuta della barriera di contenimento della strada in cui è franato il bus, precipitando su uno stabilimento balneare.

Capri: l’inchiesta della Procura di Napoli sul tragico incidente

Intanto, la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’incidente di Capri, l’orientamento prevalente è procedere per il reato di disastro colposo. È facile capire la strategia della Procura di Napoli, che durante il sopralluogo sul posto si è concentrata proprio su quella barriera arrugginita che ha ceduto giovedì mattina non riuscendo a contenere il bus che viaggiava in salita ad una una velocità decisamente contenuta.

Un altro aspetto da chiarire riguarda le condizioni del bus, per capire come hanno funzionato i freni, quali fossero le condizioni delle ruote del mezzo. Stando a una primissima ricognizione, sembra che il bus fosse un recente acquisto dalla Regione.

L’autopsia sul corpo dell’autista del bus

Sul cedimento della barriera di protezione è intervenuta ieri l’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale dei familiari di Emanuele Melillo. “Da una prima analisi – ha spiegato l’avvocato – sembra che Emanuele abbia tentato di accostare il veicolo che purtroppo è precipitato: potrebbero aver concorso al tragico evento avarie del veicolo o anche irregolarità delle barriere di contenimento stradali. Bisogna essere cauti e attendere i risultati degli accertamenti“. Come consulente di parte per l’autopsia odierna è stato scelto il medico legale Francesco Pacciolla.

Le immagini della videosorveglianza

Le immagini acquisite dalle telecamere di videosorveglianza non lasciano spazio all’immaginazione: il 33enne non andava a velocità sostenuta né ha sterzato bruscamente per scansare persone o oggetti sulla strada. Si è trattato di una manovra improvvisa con il mezzo che, lentamente, ha superato prima con una ruota il marciapiede e poi, con il lato destro, ha sfondato le barriere di protezione adagiandosi circa una decina di metri più in basso su quel sentiero che i bagnanti utilizzano per accedere alla spiaggia libera e che giovedì, fortunatamente, non era attraversato da persone e dai tanti bimbi che vanno a tuffarsi a Marina Grande.

Sequestrato il cellulare di Melillo

Dopo che giovedì pomeriggio è stata rinvenuta la salma dell’autista, la polizia ha consegnato al pm De Marco il cellulare di Melillo. Solo per esperire tutti gli atti formali quel telefono sarà presto affidato ai periti forensi per verificare se, al momento dell’incidente, il conducente del minibus stesse utilizzando il cellulare.

La solidarietà per l’autista

Ieri il governatore Vincenzo De Luca ha espresso la sua vicinanza alla famiglia di Melillo, mentre i colleghi dell’Atc di Capri hanno svolto il proprio servizio con un drappo nero al braccio in segno di lutto. Al centro storico, invece, gli amici di Melillo – attivista politico con Fratelli d’Italia e candidato alle scorse elezioni alla terza Municipalità – lo hanno ricordato affiggendo alcuni manifesti con il suo volto.

Fonte: Il Mattino

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