Cronaca

Carceri, ancora cellulari e droga in alcuni penitenziari campani

NAPOLI. Giornate sempre movimentate nelle carceri della Campania, dove la Polizia Penitenziaria continua ad intervenire per fronteggiare le costanti criticità.

Sicurezza nelle carceri

Ricostruisce gli ultimi eventi accaduti Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Ancora telefonini e droga negli Istituti della Campania. Nella giornata di venerdì una intensa attività della Polizia Penitenziaria ha reso possibile il rinvenimento di altri due telefonini e droga negli istituti di Ariano Irpino e Avellino. Nella Casa Circondariale di Ariano Irpino sono stati rinvenuti, in una confezione di salame affettato sottovuoto, quasi 3 etti di hashish in un pacco diretto ad un detenuto. Oltre alla sostanza stupefacente è stato scoperto un telefonino occultato in una cella del nuovo Reparto. Nella stessa giornata, nella Sezione detentiva di Alta sicurezza della Casa Circondariale di Avellino, è stato rinvenuto un altro telefonino di ultima generazione, perfettamente funzionante, occultato nella muratura di una cella. Si tratta del sesto apparecchio telefonico rinvenuto nell’Istituto Penitenziario di Avellino in pochi giorni, nel Reparto ove sono ristretti i detenuti appartenenti alla Criminalità organizzata. La Polizia Penitenziaria, con pochi uomini e mezzi, con grande professionalità e senso del dovere, non molla e riesce a fronteggiare traffici illeciti di cellulari e droga che riescono ad entrare all’interno dei Penitenziari anche grazie ad una scellerata politica di apertura delle celle voluta dal Governo ed attuata dall’Amministrazione Penitenziaria. Nonostante l’azione di una intensa attività investigativa del personale del Corpo, tutto resta uguale: la stessa Autorità Giudiziaria non ipotizza reati specifici al rinvenimento dei cellulari ed i detenuti continuano nei loro comodi traffici illeciti. Non si riesce a porre argine a questo stato di cose mentre si propone di portare affettività ed altro ancora   tra la popolazione detenuta. Gli organici della Polizia Penitenziaria per gli effetti della Legge Madia perdono oltre 700 unità a fronte di un sovraffollamento della popolazione detenuta oggi pari a 1000 unità ed in costante aumento. Il SAPPe Campania lancia il proprio grido di allarme prima che sia troppo tardi”.

“Inquieta sapere che i telefoni cellulari sono stati trovati in alcune celle occupate da detenuti camorristi”, aggiunge Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”.

“Il rinvenimento è avvenuto – conclude Capece – grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”.

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