Il cardinale Sepe: “Un anno di speranza per la nostra amata Napoli”

NAPOLI. «Il nostro grazie a Dio vuole essere non formale, ma reale e sentito, nel senso che deve ‘incarnarsi’ nel nostro vissuto, per cui ognuno di noi è chiamato a prendere atto della realtà nella quale è immerso. Dobbiamo capire, insomma, se siamo disposti a compiere anche noi un “atto di amore” per la nostra comunità travagliata e sofferente. Ciò è tanto più necessario perché la nostra amata Napoli è troppo ingenerosamente vittima di quei luoghi comuni in cui si ritrovano, spesso insieme, verità e menzogna, realtà e infingimenti, dando luogo alla rappresentazione di una città raccontata solo attraverso i suoi eccessi e i suoi malesseri che, purtroppo, non sempre sono inventati», esordisce così il cardinale Crescenzio Sepe nel Te Deum di fine anno.

«Speranza di svolta e cambiamento»

Per restare nella realtà e nella verità del nostro vissuto – continua Sepe – alla domanda “che anno è stato questo?”, non ho difficoltà a rispondere che, pur tra luci e ombre,…



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