Cronaca

Castellammare, carabiniere picchiato: gli aggressori confessano e chiedono scusa

Castellammare, carabiniere investito con lo scooter e picchiato con i caschi e un tavolino: gli aggressori hanno confessato, hanno chiesto scusa e preannunciano che gli risarciranno i danni.

Carabiniere picchiato: la confessione degli aggressori

L’interrogatorio per la convalida del fermo conferma le accuse per i primi cinque arrestati che, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, restano in carcere. Il gip del tribunale oplontino, infatti, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lesioni pluriaggravate per tutti gli aggressori di Giovanni Ballarò.

Assistiti dagli avvocati Giuliano Sorrentino, Ambra e Andrea Somma, gli indagati hanno scelto la via della confessione, incastrati dalle eloquenti immagini del pestaggio. Restano in cella, dunque, Ferdinando Imparato, 27 anni, residente al nel «bronx Faito» del rione Savorito, il 22enne Giovanni Salvato, e il 19enne ex chierichetto del Centro Antico Pio Lucarelli.

Resta detenuto nel carcere di Poggioreale anche il 42enne Manuel Spagnuolo, pregiudicato che non avrebbe partecipato al pestaggio del carabiniere, ma gli ha sottratto il borsello e il portafogli mentre l’appuntato era privo di sensi. Resta piede libero, poi, il 47enne reo confesso Antonio Longobardi: fu lui a scagliare il tavolino in alluminio dietro la nuca del carabiniere.

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