Cronaca

Castellammare, chiude Meridbulloni: futuro incerto per gli 80 operai

La produzione trasferita a Torino: gli operai dovranno scegliere se trasferirsi o perdere tutto

Sarà un Natale ancora più amaro per i lavoratori della Meridbulloni di via De Gasperi, a Castellammare di Stabia: per tutti si è presentata una scelta, difficile da prendere così su due piedi, in un momento di profonda incertezza come quello che stiamo vivendo.

I proprietari della fabbrica, infatti, hanno deciso per la chiusura dell’opificio di Castellammare, per trasferire la linea di produzione al Nord, a Torino, per accorpare la produzione della Meridbulloni e della Ibs (Industria bulloneria speciale), con sede a Torino.

Chiusura della Meridbulloni di Castellammare: 80 operai senza lavoro

Tra poco la fabbrica di via De Gasperi spegnerà chiuderà definitivamente, e per gli operai di Meridbulloni arriverà il momento di fare una scelta, quella più difficile: sradicare completamente le loro vite, pur di tenersi il lavoro, oppure rimanere nella propria terra. Una scelta obblicata dal momento che, a partire dal febbraio 2021, la Meridbulloni si unità, per volere dell’azienda, alla Ibs di Torino, formando un unico polo produttivo.

Fatto compiuto

La casa madre ha promesso agli Campani di mantenere tutti i posti di lavoro, comunque: la fabbrica non è in crisi, alla Meridbulloni, da oltre cinquant’anni, vengono fabbricate componenti in metallo per le auto. Non è la crisi, dunque, a spingere il Gruppo Fontana, proprietario della fabbrica, a spostare la produzione, ma allora qual’è la ragione? Non è dato saperlo: secondo il delegato Fiom, i rappresentanti dei sindacati e dei lavoratori, sono stati semplicemente informati della decisione dell’azienda, un fatto compiuto che non ha tenuto conto del parere delle altre parti in causa.

L’intervento del sindaco Cimmino

Gli 80 lavoratori, dunque, dovranno trasferirsi a Torino, se vorranno mantenere il proprio posto, altrimenti dovranno cercare un altro impiego. Il sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino, però, non ci sta e promette battaglia: il primo cittadino ha chiesto l’intervento della Prefettura, per l’istituzione di un tavolo tecnico. Ma verranno interpellati anche il Governatore De Luca e il Mise, se sarà necessario. La Maridbulloni non si tocca.

 

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