Lavoro

Commissione Welfare, delibera assunzione 181 figure

NAPOLI. Sarà rinviata alla discussione del Consiglio comunale la delibera n. 559 del 16 ottobre 2017  relativa alla presa d’atto inerente l’ammissione al finanziamento per l’attuazione del Sostegno per l’inclusione attiva a valere sulla programmazione 2014 – 2020 del Fondo Sociale Europeo, Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione”, proposta al Consiglio per la relativa variazione di bilancio. È quanto ha stabilito la commissione Welfare nella riunione odierna, dopo aver ascoltato dall’assessora Gaeta e dalla direttrice centrale Giulietta Chieffo i principali elementi di novità contenuti in delibera.

 

L’assessora Gaeta ha spiegato che il Reddito di inclusione sociale (REI), approvato con decreto ministeriale lo scorso ottobre, prevede una serie di misure per l’inclusione attiva che seguono quelle già previste con il  Sostegno all’inclusione attiva (SIA), scaduto lo scorso 31 ottobre. “Non si tratta di un contributo – ha specificato l’assessora – ma di una serie di misure che serviranno ad incrementare e migliorare l’accompagnamento ed il sostegno di interi nuclei familiari per uscire da uno stato di necessità”. Un ruolo centrale in questo processo sarà svolto dai centri servizi sociali territoriali, chiamati ad elaborare progetti calibrati su specifiche esigenze delle famiglie richiedenti. Trattandosi di risorse comunitarie e nazionali, in nessun caso i fondi previsti andranno a gravare sul bilancio comunale.

 

La direttrice centrale del Welfare Chieffo ha fornito un bilancio sull’andamento del SIA, scaduto lo scorso 31 ottobre. Pur trattandosi di misure basate su requisiti stringenti ed estremamente selettivi, la sperimentazione avviata in contemporanea ad altre città d’Italia in merito alla “social card”, ha visto al 31 ottobre 2017, la validazione di 10.000 istanze a fronte delle 15.000 presentate dalle famiglie: un grande lavoro dei servizi sociali che ha consentito di offrire misure per l’inclusione attiva ad una platea complessiva di circa 60.000 persone. Il REI si inserisce in questo solco, ha aggiunto Chieffo, offrendo questa volta maglie più larghe per l’accesso alle misure (ad esempio per la prima volta vengono contemplate le persone di almeno 55 anni che abbiano subito licenziamenti o procedure di mobilità). Un altro elemento di novità del REI è l’adesione contestuale dei richiedenti (le domande potranno essere presentate a partire dal 1 dicembre 2017) a progetti personalizzati di inclusione. Una misura, quest’ultima, che richiede il supporto di apposite équipes interdisciplinari per il potenziamento di misure di accoglienza, valutazione e monitoraggio dei progetti personalizzati.

 

È per l’istituzione di questi nuclei di supporto, elemento indispensabile per l’attuazione e la riuscita delle misure di inclusione – che la delibera prevede l’assunzione a tempo determinato, per il biennio 2018 – 2019, di 181 figure professionali dedicate. Vengono infatti stanziati quasi 17 milioni di euro (circa 12 milioni comunitari, e circa 4 milioni di fondi ministeriali) per l’assunzione di 54 assistenti sociali, 49 funzionari amministrativi, 7 funzionari informatici, 50 educatori e 21 psicologi. Oltre a questi fondi, vengono stanziati 143.000 euro per l’acquisto di attrezzature, 200.000 euro per lo svolgimento delle selezioni, 200.000 euro per la formazione del personale. L’amministrazione comunale verrà ristorata del lavoro svolto per l’avvio del progetto con un trasferimento in cassa di 1,6 milioni di euro (899.000 per il 2018 e 860.000 per il 2019). Sono tutte cifre – ha concluso Chieffo – finalizzate all’impianto e al rafforzamento delle misure necessarie a rendere  il REI efficace. Altra cosa è il reddito in quanto tale che – con un importo minimo di 80 euro ed un massimo di 400 euro – verrà erogato direttamente alle famiglie senza passare per le casse comunali.

 

Molte sono state le richieste di chiarimento dei consiglieri intervenuti su vari aspetti della delibera. Per Nino Simeone (Dema) servono atti concreti su questo tema e rispetto dei tempi burocratici da parte dei dirigenti. La presidente Caniglia ha chiesto chiarimenti sui criteri individuati per valutare il fabbisogno di personale, mentre Rosario Andreozzi (Dema) si è detto critico per una procedura della quale si è avuta notizia dalla stampa, che non ha visto alcun coinvolgimento della commissione consiliare. Per queste ragioni ha richiesto di prendere visione dei verbali relativi ai lavori preparatori. Anche il consigliere Simeone e la presidente Caniglia hanno espresso il loro rammarico all’assessora Gaeta per il mancato coinvolgimento del Consiglio su temi così centrali come quello del Welfare, evidenziando il loro disagio – anche in qualità di componenti della maggioranza – nell’apprendere da altre fonti di misure così importanti. Anche in virtù di queste osservazioni, la delibera è stata rinviata alla discussione in Consiglio comunale.

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