“Con gli occhi di Caravaggio”, domani la presentazione

Perché Caravaggio arrivò sul finire di una vita travagliata proprio a Napoli, in due periodi, dall’ottobre del 1606 al luglio del 1610? Da chi si nascondeva, perché era perennemente in fuga? E quali opere riuscì a portare a termine lontano dalla “sua” Roma? Ricostruendo un diario intimo che mescola il vero e il verosimile, il reale e la finzione, Francesco de Core – redattore capo del quotidiano Il Mattino – ci propone l’ultimo segmento dell’esistenza del grande maestro affidandosi appunto alle sue parole. Michelangelo Merisi ebbe per Napoli un trasporto viscerale, operando in una città dalle contraddizioni vertiginose, dove ricchezza e povertà hanno convissuto – e ancora convivono – negli spazi stretti dei vicoli, nelle chiese, negli ospedali e nei palazzi, oppure a due passi dal mare. Il testo è accompagnato dalle foto di Sergio Siano, calatosi nelle profondità di una metropoli che dal Seicento a oggi pare vivere un eterno presente.

Caravaggio in Campania

Un diario sofferto che si alterna a immagini capaci di evocare vecchie e nuove suggestioni: così Caravaggio palpita nelle pagine di questo volume, con la sua…



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