Cronaca

Coronavirus in provincia di Napoli, due potenziali focolai in altrettante case per anziani

L’epidemia da coronavirus sta allentando la sua morsa sull’Italia e sulla Campania, ma in provincia di Napoli sale la paura per la presenza di due potenziali focolai in altrettante case di riposo. Si tratta della casa di cura “Santa Maria del Pozzo” di Somma Vesuviana e di “Villa Mercede” a Serrara Fontana, Ischia.

Coronavirus, due potenziali focolai in provincia di Napoli

A “Santa Maria del Pozzo” fin ora sono 12 gli ospiti ricoverati presso il presidio covid di Boscotrecase, a cui si aggiungono 3 dipendenti della clinica (un’infermiera, una terapista e un operatore sanitario), che però si trovano in isolamento presso le proprie abitazioni. Nessuno dei positivi sarebbe di Somma Vesuviana.

I controlli

Sono attesi per oggi, invece, i risultati dei tamponi eseguiti martedì, su oltre 120 pazienti e quasi 400 tra dipendenti e collaboratori, anche esterni. L’esito dei controlli determinerà le decisioni future.

Ischia

Presso la struttura per anziani di Villa Mercede di Serrara Fontana, a Ischia, ci sarebbero, fin ora, Due morti e 26 positivi tra pazienti, operatori sanitari e familiari. Tra di loro anche un un bimbo di tre anni.

L’inizio

Il contagio sarebbe partito da una paziente che era stata ricpverata presso l’ospedale La Schiana di Pozzuoli, che avrebbe quindi contagiato altri ospiti della residenza.

Parla il sindaco

Il sindaco Rosario Caruso smorza le polemiche e rassicura sulla situazione “Serrara non è zona rossa, i cinque pazienti negativi sono in isolamento, e la piazza che ospita la Rsa è stata chiusa al traffico. Abbiamo chiesto il supporto di tutte le forze dell’ordine per presidiarla. Dobbiamo mettere in campo tutte le azioni a difesa della popolazione. Sono già state stabilite le modalità per la sanificazione dell’area e delle strade del territorio, in particolare quelle dove sono presenti cittadini affetti da Covid. Invito i cittadini a evitare spostamenti non necessari. In questo modo non si corrono rischi di alcun tipo. Non è comunque possibile trasferirli, neanche in ospedale perché eventuali spostamenti inciderebbero sul loro stato fisico: l’età dei pazienti è compresa tra i 70 e i 100 anni”

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