Cronaca

Covid, crescono i casi sintomatici in Campania: riapre l’hub all’ospedale del Mare

A partire da lunedì 22 novembre saranno disponibili 47 posti per pazienti colpiti dal virus, 39 posti di degenza e 8 posti di sub intensiva

Crescono i contagi da Covid 19 in Campania e, dunque, l’Ospedale del mare torna nella rete Covid regionale. A partire da lunedì 22 novembre saranno disponibili 47 posti per pazienti colpiti dal virus, 39 posti di degenza e 8 posti di sub intensiva. I posti letto saranno attivi entro 48 ore anche in caso di alert da parte della Regione se i casi sintomatici dovrebbero aumentare.

Covid in Campania: l’Ospedale del Mare riaccende i motori

Come riporta Il Mattino, l’andamento della curva epidemica da Sars-Cov-2 non lascia presagire nulla di buono: in città si viaggia su una media di 130-140 casi Covid al giorno, di cui il 40 per cento vaccinati e il 20 per cento sintomatici (quasi tutti non vaccinati). A Napoli ci sono circa 200 mila persone non vaccinate (30 mila con più di 70 anni altamente a rischio), cui si aggiungono gli under 12 privi di scudo che il virus utilizza come diffusori. I modelli previsionali dell’unità di crisi mostrano un andamento esponenziale della crescita dei casi e una lenta ma inesorabile saturazione dei posti letto attivi.

Implementata l’area del day surgery

L’area impegnata è quella della day surgery già utilizzata nelle precedenti ondate. Le attività chirurgiche dovranno ripiegare negli spazi disponibili negli altri reparti ovvero al San Giovanni Bosco. Intanto il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e provincia Bruno Zuccarelli al giuramento di Ippocrate dei giovani medici, tornato in presenza, il primo dopo il via alle lauree abilitanti ha sottolineato il fatto che “Tanti giovani hanno già conosciuto la prima linea nella lotta al virus, nelle Usca, nei Pronto soccorso, per le vaccinazioni. Prova di professionalità e impegno“. Un appello poi alle autorità sanitarie nazionali per “un inserimento immediato nel sistema sanitario laddove negli ultimi dieci anni 134 i giovani medici formati a Napoli sono andati a lavorare fuori per necessità“.

Fonte: Il Mattino


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