Cronaca

Covid a Napoli: Marino “tamponi e tracciamento dei casi, sistema al collasso”

"Non lo abbandoniamo - spiega Marino - ma ci sono obiettive difficoltà per il numero di persone da tracciare"

Per il direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl Napoli 1, Lucia Marino la situazione del tracciamento dei casi di Coronavirus a Napoli è al collasso. “Ieri a Napoli sono stati circa 730 i positivi, fare il tracciamento è sempre più difficile e a questo si aggiunge che tra dieci giorni bisognerà fare i tamponi di guarigione a 730 persone, lavoro che si accumula con quello dei prossimi giorni. Ci impegniamo sette giorni su sette ma è difficile“.

Covid a Napoli: “Noi lavoriamo sette giorni su sette ma il sistema sta per cedere”

Abbiamo dai 10 ai 12 camper Usca a disposizione ogni giorno – spiega Marino ma la mole di lavoro aumenta. Dobbiamo fare i tamponi di diagnosi richiesti dai medici di base, i tamponi di diagnosi ai contatti stretti di un positivo, i tamponi di guarigione a chi era positivo dieci giorni prima. Per coprire tutto in maniera puntuale ci vorrebbero forze enormi, al momento con i camper riusciamo a coprire 300-400 tamponi domiciliari al giorno. Ma non so se riusciremmo ad arginare con più camper, stiamo parlando di una città da un milione di abitanti“.

I ritardi, insomma, sono inevitabili come pure le lamentele di chi aspetta il tampone di diagnosi e di chi è chiuso in casa e vorrebbe sapere se è guarito per tornare a lavorare e a vivere. “È vero – spiega Marinole lamentele ci arrivano ogni giorno, io leggo 400 pec, comprese quelle degli avvocati ai quali i cittadini ora si rivolgono. Noi lavoriamo sette giorni su sette, le nostre unità operative sono aperte anche al sabato e alla domenica.”

“Ai cittadini dico che se trovano i numeri di telefono occupati e hanno difficoltà sappiano che tutti vogliono un contatto, anche solo per informazioni. Facciamo del nostro meglio, chiedo un po’ di pazienza e più collaborazione ai medici di base, vorrei tranquillizzarli, perché tanti hanno paura, ci chiamano per questo e dopo un po’ affollano i pronto soccorso mettendosi a rischio”.

Marino insiste sulla prevenzione anche prima dei tamponi

Molti vedono il tampone come una medicina – spiega – se ho un po’ di tosse e febbre lo faccio. Ma siamo anche in inverno, il medico di base prima di mettere un assistito in segnalazione per sospetto covid dovrebbe fare due-tre giorni di terapia contro i malanni di stagione, se faccio una normale cura antinfluenzale e i sintomi passano non c’è bisogno di fare tutti questi tamponi (ma resta che tre giorni dai sintomi per il Covid possono rilevarsi anche fatali, ndr).

Ricordo che se il medico mi mette un cittadino come sospetto covid, dicendo che ha febbre o tosse devo farglielo a domicilio. Aspettiamo un attimo per vedere se con una normale tachipirina vanno via i sintomi”.

Complicatissimo il tracciamento

Non lo abbandoniamo – spiega Marinoma ci sono obiettive difficoltà per il numero di persone da tracciare. Testiamo sempre i contatti stretti dei conviventi e contatti extrafamiliari chiari e prolungati, ma tutte le frequentazioni sono difficili da verificare.

Al momento ci lavorano 5 unità territoriali, una ogni due distretti sanitari, in più la centrale operativa al Frullone fa lo smistamento delle segnalazioni. Abbiamo avuto dei rinforzi in ognuna unità operativa di tre infermieri a tempo determinato e 20 tecnici della prevenzione in totale, ci lavoriamo intensamente”.


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