Cronaca

Alessandra muore di Covid dopo il parto, il marito: “Ho perso genitori e moglie. E ho 2 figli in Intensiva”

Covid, ragazza morta dopo il parto: parla il marito di Alessandra De Rosa. "Mi scrisse: Prenditi cura dei nostri bambini"

Torna a parlare Massimo Peluso, il marito di Alessandra De Rosa, ragazza morta a causa del Covid dopo aver dato alla luce due gemelli. Aurora Pia e Angelo Pio, nati prematuri, respirano grazie a un ventilatore. La madre è morta lo scorso ottobre dopo essere risultata positiva al virus.

Covid, ragazza morta dopo il parto: parla il marito di Alessandra De Rosa

A distanza di due mesi sono ancora ricoverati nella terapia intensiva dell’ospedale Santobono di Napoli. “A volte mi chiedo se è finita qua”, dice Massimo in una intervista al Corriere del Mezzogiorno. “Il dolore è inimmaginabile- aggiunge – tanto forte che a volte ho la sensazione di essere morto fisicamente anche io. Ma poi ci sono i nostri figli e l’ultima promessa fatta ad Alessandra prima che andasse via”.

L’ultima richiesta

“Mi mandò un messaggio, era il pomeriggio dell’11 di ottobre, ultima volta che ha scritto. Mi disse: ho combattuto come un leone, ma non credo di farcela. Prenditi cura dei nostri bambini. Hanno bisogno di te. Non volevo crederci, ho pregato perchè almeno lei si salvasse. Un anno prima avevo perso i miei genitori in venti giorni. Pensai: ma perché la vita si è accanita in questo modo? Volevamo soltanto essere felici insieme. Alessandra era nata per fare la mamma, voleva una famiglia grande, era stata una scelta mettere al mondo cinque bambini. Viveva per i tre che già avevamo, Antonio, Alessandra e Alessia e preparava l’accoglienza ai due gemelli.

Anche quando ha scoperto di essere positiva al Covid non si è scoraggiata. Il lutto per i miei genitori era ancora molto fresco, lei mi dava coraggio. Lo ha fatto anche quando è stata ricoverata, anche se dopo qualche giorno ha iniziato ad avere paura. Molta paura. Non si era vaccinata, aveva ascoltato il consiglio del ginecologo che l’aveva in cura. Prima di essere intubata ho visto nei suoi occhi, attraverso le videochiamate, il terrore. Non riusciva a parlare e mi disse: ti scrivo perché non ho più la forza”.


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