Cronaca

Delitto chef Costa, la trappola dell’ex socio: “Voglio i soldi”

Nuovi dettagli emersi sul delitto dello chef Costa avvenuto nel locale di via Germano Sommeiller all’Esquilino: la vittima è stata attirata nella trappola con un appuntamento voluto dall’ex socio. Infatti, Giaccio si era presentato venerdì sera poco prima dell’apertura dell’Osteria degli artisti per richiedere indietro i soldi che aveva investito per avviare l’attività. Era già armato di pistola, l’arma che avrebbe puntato contro Emanuele Costanza per ucciderlo.

Delitto chef Costa, la trappola dietro l’appuntamento concordato

Una trappola dietro l’appuntamento concordato con l’ex socio. Fabio Giaccio, killer napoletano con precedenti per droga, si è presentato nella serata di venerdì 10 marzo poco prima dell’apertuta dell’Osteria degli artisti, già armato. “Voglio indietro i miei 10mila euro”, poi avrebbe puntato l’arma contro Emanuele Costanza, 41enne titolare del locale. In seguito ha aperto il fuoco due volte.

L’omicidio

I due colpi che lo hanno centrato alla testa e al torace sono risultati fatali. Subito dopo si sarebbe consegnato alla polizia confessando e ricostruendo, solo in parte, l’omicidio premeditato.

Giaccio, ex imprenditore agricolo napoletano arrivato nella Capitale nel 2019, è accusato di omicidio volontario. Gli inquirenti stanno indagando per ricostruire la rete di contatti nel noto chef. Dalla vita privata, era papà di quattro bambini e altrettante separazioni, fino alle amicizie patinate: dalla cugina Floriana Secondi, vincitrice del Grande Fratello e nel 2022 concorrente dell’Isola dei Famosi, all’amico Tony Effe della Dark Polo Gang e all’attrice e conduttrice Antonella Salvucci.

Il debito

Dietro l’omicidio ci sarebbero state continue lite tra i due ex soci e vecchie ruggini legate ad un debito. L’imprenditore campano fino a settembre aveva lavorato nel locale come pizzaiolo. Tra i due però ogni giorno si verificavano discussioni. Lo chef tentava di far decollare il locale sommerso dai debiti, poi la decisione di interrompere la collaborazione. Secondo le prime informazioni, ache la barberia di cui Costanza era gestore e Giaccio proprietario del locale navigava in cattive acque.

Poi l’appuntamento sfociato in tragedia. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, quell’appuntamento doveva chiudere le questioni economici. L’ex socio avrebbe chiesto alla vittima di ridargli subito i 10mila euro che aveva investito per l’avvio del locale, soldi di cui ovviamento lo chef non era in possesso. Sei mesi fa infatti aveva chiuso anche una terza attività, un centro estetico aperto con la firma a garanzia della cugina Floriana.

LE ATTIVITÀ
Ma il locale aveva accusato pesantemente le chiusure dovute al Covid. Tanto da rimanere indietro con il saldo degli affitti che solo recentemente, e dopo alcuni solleciti, aveva pagato. «Mio figlio voleva solo lavorare e ce la stava facendo» dice papà Mario sconvolto per quanto accaduto. Sotto choc anche la fidanzata che lavorava come cameriera all’Osteria e che viveva con lo chef in un appartamento di via Pasquale Tola, a Furio Camillo. Venerdì sera c’era anche lei all’Osteria degli artisti: «Li ho visti parlare nel piazzale – ha raccontato – stavo facendo su e giù con il magazzino. Da mesi c’erano liti con Giaccio ma io non li ho visti litigare – ha ripetuto – e ora me l’ha ammazzato». I poliziotti venerdì sera hanno eseguito una perquisizione anche nell’appartamento di via Tola dove lo chef viveva da due anni con la nuova compagna.

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LE INDAGINI
Le indagini per disegnare i contorni intorno all’omicidio di Costanza restano aperte. A partire dall’arma del delitto: chi ha armato la mano di Giaccio che, con i suoi precedenti per droga, non aveva il porto d’armi? Chi gli ha venduto la pistola che ha ucciso lo chef? Inoltre la macchina con cui il killer è andato all’appuntamento con l’ex socio Sommeiller è intestata a un amico comune dei due: perché? Il sospetto dei poliziotti è che dietro il delitto dello chef possano essere coinvolte altre persone. Le prossime ore saranno quindi determinanti per accertare se ci sono altre persone, che hanno agito nell’ombra, dietro l’omicidio dell’Esquilino.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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